Lo spritz è veneziano, Treviso non c'entra. Lo dice anche l'associazione dei barman

Venerdì 9 Agosto 2019
Lo spritz è veneziano, Treviso non c'entra. Lo dice anche l'associazione dei barman
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Caro direttore, 
mi permetta questa polemica da solleone. Gazzettino di ieri articolo a pag. 9: Treviso, spritz a prezzi stracciati Aperol e Campari erano rubati a firma Nicola Cendron. Nell'articolo il giornalista testualmente scrive: È successo a Treviso patria dell'aperitivo (spritz) più famoso al mondo. Abbiamo accettato la supremazia trevigiana col prosecco, ci siamo deliziati con soppresse e salami trevigiani, abbiamo gustato quel capolavoro del Tiramisù che sembra nato a Treviso ma, non per campanilismo ma per dare a cesare quel che è di cesare, lasciateci almeno lo spritz: lo spritz è veneziano non trevigiano.


Pietro Danesin
Venezia


Caro lettore, 
faccio ammenda: abbiamo sbagliato noi. Non vorrei innescare l'ennesima disfida campanilistico-gastronomica, ma lo spritz benché diffuso in tutto il Veneto, ha in Venezia e non in Treviso la sua patria naturale. La sua nascita, nella versione attuale, viene fatta risalire agli anni 20-30 ed è legata agli aperitivi prodotti da due aziende venete con cui tradizionalmente viene preparato lo spritz: l'Aperol della famiglia padovana Barbieri e il Select della famiglia veneziana Pilla. 
Ma a chiudere qualsiasi diatriba di campanile ci ha pensato nel 2011 l'Iba, l'International bartenders association che riunisce i barman di tutto il mondo è che ha inserito lo spritz tra i cocktail ufficialmente riconosciuti con il nome di spritz veneziano.
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