L'alpino arrestato per droga, l'onore delle Penne nere e il dovere di chiamare le cose con il loro nome

Mercoledì 3 Novembre 2021
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Egregio direttore,
vorrei capire quali motivazioni possano spingere a pubblicare un titolo come quello presente qualche giorno fa in prima pagina del fascicolo di Venezia: Droga dello stupro, arrestato ex alpino. Non posso trovare che disdicevole affiancare a un gravissimo comportamento criminale di una persona, l'immagine di un corpo stimato e amato come è quello degli Alpini, che da sempre si distingue invece proprio per rettitudine, rispetto, valori ed abnegazione sia in campo militare che Civile. L'unica spiegazione, temo, sia nel voler screditare l'immagine di chi, fieramente portando la Penna, ha dimostrato (ancora una volta) capacità organizzative che ci hanno consentito di raddrizzare una campagna vaccinale altrimenti probabilmente disastrosa! Questo, per me, è intollerabile!

Vincenzo Rigamonti
Farmacista ed... Alpino!


Caro lettore,
comprendo la sua reazione e il suo disappunto da ex Alpino.

Ma le garantisco che a fare quel titolo non ci ha spinto nulla e nessuno, se non la scelta di fare il nostro mestiere e di dare una notizia. Sottolineando, com'era giusto fare, un aspetto del tutto inconsueto emerso da una grossa inchiesta di droga. Perché, come ben comprenderà, non è certamente usuale né normale che un ex ufficiale degli Alpini (oggi ex, ma all'epoca dei fatti ancora in servizio) si faccia recapitare notevoli quantità di droga dello stupro in caserma. E se non è una notizia degna di nota (e anche di un titolo di prima pagina) il fatto che un tenente colonnello della prestigiosa Brigata Julia spacci sostanze stupefacenti, mi chiedo cosa sia una notizia. O forse poiché il generale Figliuolo ha dato un contributo decisivo alla campagna vaccinale, dovremmo dare solo informazioni positive sul corpo degli Alpini? Le posso garantire che non c'è e non c'era da parte nostra alcuna ricerca di scandalismo né tantomeno l'intenzione di denigrare un valoroso corpo militare. Le assicuro che avremmo volentieri evitato di dover raccontare le gesta stupefacenti di quell'ufficiale. Gli Alpini rappresentano una risorsa fondamentale del nostro Paese. In tempo di guerra e in tempo di pace. Ma è quell'ex ufficiale che, con le sue azioni, ha screditato se stesso e la Penna che portava. Non noi che ne abbiamo parlato e titolato. Lei dice che trova quel titolo intollerabile. Ma di veramente intollerabile, e sono certo che è d'accordo anche lei, è il fatto che siano accaduti fatti come quello, non che un giornale ne scriva e chiami le cose con il loro nome.

Ultimo aggiornamento: 17:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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