Inquinamento, la Pianura Padana tra le aree più inquinate d'Europa. Articolo choc del Guardian: «Rischi per la salute»

In un reportage, il quotidiano britannico sottolinea come la qualità dell'area della regione sia tra le peggiori in Europa, seppur le cose stiano migliorando

Giovedì 21 Settembre 2023 di Riccardo Palmi
«La Pianura Padana tra le aree più inquinate d'Europa, rischi per la salute nel lungo termine», lo studio choc del Guardian

Il Guardian lancia l'allarme sull'inquinamento nella Pianura Padana. Un'area - quella a cavallo Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna - tra le peggiori in Europa per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico. «È impossibile vivere qui», afferma uno degli intervistati. 

Inquinamento in Pianura Padana

Nell'articolo "Impossible to live like this": Italy’s Po Valley blighted by air pollution among worst in Europe (Impossibile vivere così: la Pianura Padana è colpita da un inquinamento atmosferico tra i peggiori in Europa), il giornale britannico rileva come più di un terzo delle persone in queste zone respiri un'aria quattro volte superiore al limite di riferimento dell'Oms per il particolato più pericoloso presente nell'aria. Il Guardian sottolinea come una delle città con la qualità peggiore dell'aria in Europa, secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, sia Cremona, dove c'è peraltro la più alta percentuale di decessi nel Paese - tra i 150 e i 200 per 100.000 residenti - attribuiti al particolato fine, o PM 2,5. In tutta Italia nel 2020 sono state oltre 50mila le morti legate all'inquinamento. D'altronde, la Pianura Padana è anche la zona più industrializzata e ad alta intensità agricola in Italia.

La Lombardia produce enormi quantità di rifiuti animali, in gran parte concentrati proprio nelle aziende agricole di Cremona e delle province limitrofe, mentre la regione produce più del 40% del latte italiano e qui si trova il maggior numero di suini.

Malattie legate all'inquinamento

C'è il caso di Crotta d'Adda, un paese nel cremonese in cui gli abitanti si sono barricati in casa, per un paio di settimane per il forte odore che arrivava dall'area agricola causando ad alcuni vomito, difficoltà respiratorie, vertigini, occhi gonfi e mal di testa. «È impossibile vivere così», ha affermato al giornale britannico uno degli intervistati, Cristiano Magnani. «Persino la casa non è più sicura, perché la puzza entra dappertutto e dura per settimane». Una zona nella quale abbondano allevamenti di suini e pollame, i cui escrementi vengono trasformati in fertilizzante. E questo nonostante nell'ultimo decennio, il livello di PM10 in Lombardia sia progressivamente sceso, così come il numero di giorni in cui è stato superato il limite di 50 mg/m3.

Gianpaolo Bottacin: «Monitoriamo sempre l'aria»

«Viviamo in un territorio particolare per le sue caratteriste orografiche, il Bacino Padano, dove è estremamente difficile raggiungere alcuni livelli di qualità dell'aria; ciononostante continuiamo nello sforzo di cercare di migliorarli nei limiti che quest'area permettono di ottenere». A dirlo l'assessore veneto all'ambiente Gianpaolo Bottacin relativamente all'odierna riunione del Comitato di Indirizzo e Sorveglianza (CIS) a cui prendono parte presidenti di provincia e sindaci dei capoluoghi, dedicata all'attuazione delle misure di contenimento delle emissioni in atmosfera.

«La fotografia tra i dati, in particolare quelli collegati al PM10 relativi ai primi cinque mesi dell'anno - sottolinea - registrano comunque una diminuzione degli sforamenti rispetto al medesimo periodo del 2022. Un dato positivo, frutto della continua attenzione con cui perseguiamo gli obiettivi del nostro piano per la tutela e il risanamento dell'atmosfera, all'interno del quale abbiamo attuato oltre settanta misure investendo miliardi di euro negli ultimi anni».

Durante la riunione è stato approfondito anche il tema del Move-in, ovvero la possibilità di inserire una scatola nera sulle auto più datate, così da permettere ai possessori di usarle anche in quelle situazioni in cui non sarebbe possibile: «la volontà è favorire il cittadino che usa poco l'auto e non ha la possibilità di sostituirla - rileva Bottacin -, il quale potrà, nel limite di un bonus di chilometri, utilizzarla in caso di necessità anche nei momenti di divieto. Sì tratta di un'opportunità, che verrà attuata solo su base volontaria e per la quale abbiamo approvato anche una legge a massima tutela della privacy degli eventuali aderenti».

Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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