Juve, Buffon ai vandali di Superga:
«Siete più morti dei morti»

Giovedì 4 Maggio 2017
Juve, Buffon ai vandali di Superga: «Siete più morti dei morti»
«Onore a voi campioni del Grande Torino, in eterno, e siano perdonati coloro che si macchiano di atti inqualificabili, come deridervi o mancarvi di rispetto». Il giorno dopo la vittoria col Monaco, Gianluigi Buffon rivolge il suo pensiero «ai cugini» per definire «più morti dei morti» chi ha riempito i muri di Superga di insulti agli Invincibili. «Mi provoca ribrezzo e rabbia sentire torturare ancor oggi i nostri angeli dell'Heysel», dice invitando i tifosi della Juve, alla vigilia del derby, a «non macchiarsi delle stesse colpe».

«W la rivalità... W lo sfottò... W il campanilismo... W la sportività... W la vita nella pienezza dei suoi sentimenti, alcuni nobili, altri magari un pò meno - scrive Buffon su Facebook - Ma quando si scrivono frasi indecorose o inopportuni striscioni, probabilmente senza piena consapevolezza, si è più morti dei morti». «Dobbiamo distinguerci se vogliamo seminare qualcosa di duraturo e costruttivo per l'umanità che arranca. Non accontentiamoci d'essere mediocri e vili solo per rifarci di uno sgarbo subito - prosegue il capitano della Juventus - In certe situazioni è meglio essere vittime che carnefici perché i carnefici saranno condannati dalla vita a strisciare nell'inferno della loro vacua esistenza». «Tifosi della Juve, mi rivolgo a voi perché so di potermelo permettere dopo tutto quello che abbiamo condiviso insieme - conclude - fatemi essere veramente orgoglioso di voi perché se pensiamo e crediamo davvero che lo stile Juve rappresenti e indichi dei valori meritevoli ed assoluti che ci caratterizzano, non è concepibile profanare e violare la sensibilità di chi ha sofferto e soffre ancora: non insudiciamo affetti, sentimenti e ricordi. Un abbraccio a chi crede che, anche e soprattutto nello sport, sia necessario essere uomini di buona volontà».

 «Sono un grande tifoso viola e non cambierò mai la mia fede calcistica, come è ovvio. Ma proprio per questo voglio condividere con voi le parole di un grande giocatore di calcio e soprattutto di un uomo vero. Gigi Buffon ha scritto oggi questo pensiero sul Grande Torino e su Superga. Lo ha fatto citando altre vittime, a cominciare da quelle dell'Heysel. E lo ha fatto dopo una straordinaria prestazione a Monaco che vale molto per il cammino della Juve verso la finale di Champions. Lo ha fatto col cuore, chapeau. Condivido con voi le sue parole e un pensiero: non so se finalmente premieranno Buffon come pallone d'Oro (che strameriterebbe). Ma so che sono orgoglioso che lui sia il capitano della Nazionale italiana di calcio». Lo scrive Matteo Renzi, su Facebook, citando la denuncia del portiere della Juve contro gli insulti sui muri di Superga contro il Gran Torino.

«Ricordare è un dovere di tutti. Il Grande Torino ha rappresentato per l'Italia, non solo calcistica, un simbolo di passione e riscatto allo stesso tempo». Queste le parole del presidente della Figc Carlo Tavecchio nel giorno dell'anniversario della tragedia di Superga. «È motivo d'orgoglio per tutti i tifosi di calcio - aggiunge - ha fatto sognare e piangere, incarnando valori sportivi sempre attuali».
Il 4 maggio del 1949, di ritorno da Lisbona dopo un'amichevole con il Benfica, l'aereo con a bordo la squadra granata si schiantò sul muraglione della Basilica di Superga: furono 31 le vittime e finì così la favola del Grande Torino, vincitore di cinque scudetti consecutivi e tra le squadre più forti di tutti i tempi, i cui giocatori erano la colonna portante della Nazionale italiana.
Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 15:21
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