TREVISO - Hi Fly ha smesso di volare. Il sorriso di Henry Williams si è spento per sempre a 47 anni in una triste serata di fine inverno, gelando i tanti tifosi che grazie alle sue gesta sul parquet si erano appassionati alla pallacanestro. A fermarlo non un infortunio o un fallo ma un male. Subdolo, spietato.
Una rara forma di disfunzione renale riscontratagli nel 2009 lo aveva obbligato a spendere tutto il suo denaro in costose cure e nell'acquisto di una macchina per la dialisi. Otto ore di terapia giornaliera, controlli mensili, appelli continui per la ricerca di un rene compatibile da trapiantare. Tutto inutile. Henry Williams per il basket italiano è stato un profeta. A Charlotte, in North Carolina, i giornali locali lo hanno definito il re dei canestri d'Italia. In effetti la carriera professionistica di Hi Fly (lo storico soprannome che ne sottolineava l'abitudine a giocate in acrobazia) si è svolta quasi interamente nel Belpaese...
Ultimo aggiornamento: 10:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA Una rara forma di disfunzione renale riscontratagli nel 2009 lo aveva obbligato a spendere tutto il suo denaro in costose cure e nell'acquisto di una macchina per la dialisi. Otto ore di terapia giornaliera, controlli mensili, appelli continui per la ricerca di un rene compatibile da trapiantare. Tutto inutile. Henry Williams per il basket italiano è stato un profeta. A Charlotte, in North Carolina, i giornali locali lo hanno definito il re dei canestri d'Italia. In effetti la carriera professionistica di Hi Fly (lo storico soprannome che ne sottolineava l'abitudine a giocate in acrobazia) si è svolta quasi interamente nel Belpaese...