Fondazione Canova, la lettera di Sgarbi: «Bufera mediatica orchestrata da inetti ed ignoranti: mi aspettavo un grazie non insulti»

Venerdì 2 Febbraio 2024, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 10:44

INETTI
Le mie colpe, ripetute da parlamentari inetti, che nulla hanno mai fatto, eletti nel partito di un padre afflitto come è Grillo, dannoso a sé e agli altri, sono aver fatto (e, spero, fare) conferenze, spettacoli seguitissimi su artisti, mostre, presentazioni di artisti. Cioé, raccontare l'arte, senza trarre alcun vantaggio dal ruolo di governo cui sono stato chiamato. Per questo, per avere parlato d'arte, dovrei dimettermi. Ne hanno scritte e ne hanno dette di tutti i colori. E io non capisco.
Da cosa mi devo difendere? Cosa devo giustificare? Di cosa mi devo ritenere colpevole? Parlamentari di cui non conosciamo un pensiero mi ritengono "inadeguato". Inadeguato a cosa?
Non bastando queste insensatezze, tutte derivate da una lettera anonima in cui si denunciano come delitti tutt'e le mie conferenze, un ente preposto alla verifica delle compatibilità (?), l'Agcm, su richiesta del ministro della cultura che si muove per la lettera anonima, inviata da una persona gravemente pregiudicata e arrestata, indaga proprio, minuziosamente, sulle mie conferenze, chiedendo informazioni a ogni promotore di incontri che sembravano, oltre che molto apprezzati, rituali e ovvi.
Situazione Kafkiana, per spendere in avvocati quanto ho guadagnato in conferenze: rispondere di aver parlato di Raffaello, di Michelangelo, di Caravaggio, di Canova, o di artisti contemporanei molto lontani dal diventare beni culturali. Un incubo che dura dal 20 ottobre. L'anti trust dovrebbe verificare indebiti profitti derivati dalla mia carica di sottosegretario, in virtù della quale avrei fatto ciò che faccio da cinquant'anni.
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