Veneto, visite ed esami: le 234mila prestazioni "galleggianti" in attesa di appuntamento

Mercoledì 17 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17:03


L’IDEA


Per tentare di smaltire le liste di attesa, la Regione ha suggerito alle Ulss di attuare la “sovraprenotazione” in determinate fasce orarie delle visite con priorità a 10 giorni. I sindacati però hanno espresso perplessità e critiche. L’idea degli ospedalieri di Cimo è di provare piuttosto a esplorare la via del migliaio di specialisti ambulatoriali, che ogni anno vengono inseriti nelle graduatorie delle Ulss per svolgere gli incarichi in favore del Servizio sanitario regionale, senza però esserne dipendenti come i circa 8.000 attualmente in forze. Naturalmente va valutata la loro disponibilità: se questi professionisti accettano di svolgere mediamente meno della metà del monte orario massimo, probabilmente è perché preferiscono lavorare altrove nel tempo restante, senza dover assicurare guardie, urgenze, reperibilità, festivi e notturni. Ma secondo il segretario Leoni, un tentativo andrebbe comunque fatto: «Pensate quante visite in più si potrebbero fare semplicemente aumentando le ore a disposizione all’interno del loro contratto individuale. Certo sarebbe una spesa in più sul bilancio della sanità. Se poi si vogliono appaltare le visite a soggetti privati, questo è nel potere della Regione e sono legittime scelte di politica sanitaria, ma allora diciamolo apertamente».

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