Rinnovabili, la spinta: più aree ai pannelli solari. Azzerati i tempi di autorizzazione

Lunedì 31 Luglio 2023, 00:22 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 09:00

I compiti da fare

Ma quali Regione hanno l’asticella più alta da raggiungere? Ebbene per la Toscana si tratta di moltiplicare per oltre 16 volte la potenza istallata al 2030 (fino a 4,2 Gigawatt) rispetto a quella del 2023. Per l’Emilia Romagna il moltiplicatore arriva a 12,6 (6,2 Gigawatt), poco più della Calabria che deve centrare 3,1 Gigawatt. Poi ci sono il Veneto e la Lombardia tra le più sollecitate (rispettivamente con 5,7 Gigawatt dai 569 Megawatt, e con 8,7 Gigawatt da raggiungere rispetto ai 772 Megawatt di partenza), davanti a Piemonte, Sardegna e Basilicata che devono arrivare invece, rispettivamente, a 4,9, 6,2 e 2 Gigawatt (circa otto volte i livelli attuali). Poi c’è la Puglia, che deve superare 7,2 Gigawatt, oltre 10 volte la potenza attuale. Mentre la Sicilia deve raggiungere quasi 10,4 Gigawatt (6,6 volte la potenza di quest’anno), ma se farà tutti i compiti a casa sarà l’area che ha prodotto più rinnovabile del Paese nei prossimi anni, davanti a Lombardia e Puglia. Infine, per il Lazio l’obiettivo è 4,7 Gigawatt (3,5 volte i livelli attuali). Sarà lo stesso ministero dell’Ambiente con il supporto del Gse e dell’Osservatorio sullo sviluppo delle rinnovabili a monitorare annualmente sugli obiettivi.

E in caso di raggiungimento degli obiettivi nazionali, le Regioni inadempienti trasferiranno alle Regioni virtuose precise «compensazioni economiche». Compensazioni che, precisa il Decreto che innalza anche le soglie di potenza degli impianti da sottoporre a valutazioni ambientali, «sono finalizzate a realizzare interventi a favore dell’ambiente, del patrimonio culturale e del paesaggio, di valore equivalente al costo di realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili realizzabili nella Regione o Provincia autonoma inadempiente».

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