L'AMMISSIONE
A giocare a favore di Fiorindi ci sono inoltre l’ammissione di aver commesso il delitto, l’indicazione ai carabinieri che lo avevano tratto in arresto del luogo in cui aveva nascosto il coltello utilizzato per colpire Aymen, e, particolare non secondario, di aver affermato subito di aver reagito a una minaccia (sempre con un coltello) della vittima. Elementi che saranno pesati a processo ma che, allo stato, hanno permesso al 19enne di uscire dal carcere.