Fabbrica dei dossier, ecco chi sono i veneti e friuliani intercettati

Martedì 5 Marzo 2024, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 10:54


PERICOLO


Il sindaco di Venezia sostiene che questa vicenda «è grossa come Gladio, una cosa pericolosissima, di una gravità assoluta. È stato un attacco alla democrazia perché così è davvero giocare sporco: si prendono informazioni riservate e poi si montano pezzi, è complottismo. Io me la sentivo all'epoca che c'era qualcosa che non quadrava. Volevano cecchinarmi. E sono convinto che sia stato il Domani a commissionare la ricerca di informazioni sul mio conto, mi hanno puntato specificatamente, con qualche complicità locale, qui a Venezia, ma di questo parleremo quando non sarò più sindaco. Ma devo fare i complimenti a tutti quei giornali e giornalisti che all'epoca non hanno abboccato, anche se la trappola all'epoca era gigantesca».
Brugnaro dice che è stata «una violenza fortissima»: «E adesso si capisce che era un piano di delegittimazione democratica. Domando: come fa una persona normale a scindere la verità dalla bugia? Alla fine uno non ci crede più e non va neanche più a votare». Il timore? «Mi sono chiesto: quante cose magari non sono ancora uscite e servivano per ricattare qualcuno, anche politicamente? Quante banche dati ci sono? Chi è che le gestisce e controlla?». Preoccupato, ma anche fiducioso: «Sono sempre più convinto che il nostro Stato ha gli anticorpi, ce li ha nella stampa e nella magistratura. Ma sono anche convinto che il cambio politico del Governo sia stato determinante».

© RIPRODUZIONE RISERVATA