Inaugurato l'anno accademico dell'Università di Padova, la rettrice Mapelli: «Crescita costante». Ruzzon: «Patriarcato, la responsabilità è condivisa»

Venerdì 9 Febbraio 2024, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 15:54

La crescita dell'Ateneo

«L’Anno Accademico che andremo a breve a inaugurare è l’occasione per tracciare un bilancio dell’evoluzione dell’ateneo negli ultimi dodici mesi - dice Mapelli - Un elemento costante può essere individuato come fil rouge, non solo dell’ultimo anno, ma degli ultimi anni, nel raccontare l’Università di Padova: la crescita. Aumenta il personale docente e tecnico-amministrativo, cresce la capacità di attrarre fondi di ricerca da bandi competitivi, sempre più studentesse e studenti, da ogni parte del mondo, si iscrivono al nostro ateneo. Conseguentemente, cresce e cambia, a notevole velocità, la nostra offerta formativa, così come progettiamo e realizziamo strutture confortevoli e moderne dove poter svolgere attività didattica e di ricerca, dove ospitare i nostri uffici, dove far studiare e vivere studentesse e studenti.

Ad ampliarsi, costantemente, è anche l’attenzione al benessere di tutte e tutti, al diritto allo studio, al conseguimento di quella parità effettiva fra donne e uomini, ancor molto lontana dall’essere raggiunta, ma sulla quale sono stati fatti significativi passi avanti, considerando la pressante esigenza di dover recuperare, nel minor tempo possibile, un gap che si è formato e sedimentato nel corso di secoli di storia. Un elenco che potrebbe continuare ancora, ma urge subito, da parte mia, un’opera di chiarezza: tutte e tutti noi notiamo le sfide, i rischi, gli ostacoli da superare che questa crescita comporta. Se l’università, come organismo coeso, continua a svilupparsi – e questo è un dato di fatto – ci troviamo ogni giorno a scontrarci con la complessità che tali progressi comportano. Ne siamo consapevoli: e se da un lato rifuggiamo, o meglio cerchiamo di rifuggire, dalla retorica delle «magnifiche sorti e progressive», dall’altro guardiamo con fiducia al futuro, forti delle competenze e dello spirito di coesione dell’intera comunità accademica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA