Inaugurato l'anno accademico dell'Università di Padova, la rettrice Mapelli: «Crescita costante». Ruzzon: «Patriarcato, la responsabilità è condivisa»

Venerdì 9 Febbraio 2024, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 15:54

Il discorso di Emma Ruzzon

«Non c'è futuro senza consapevolezza del presente - afferma la presidente del Consiglio degli studenti e delle studentesse - La mattina del 19 novembre, dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, ricordo forte il senso di rabbia e frustrazione che hanno trovato una cura nello stare vicini. Non eravamo sole mentre agitavamo le chiavi quella mattina. Abbiamo fatto rumore come aveva chiesto Elena Cecchettin chiedendo un cambiamento profondo e radicale.

Eppure sono decine le donne uccise da novembre. I femminicidi e le violenze che subiamo non sono frutto di raptus ma di una diffusa cultura del possesso e della prevaricazione. Si chiama patriarcato e finalmente è stato messo in discussione grazie al coraggio di una famiglia che ha deciso di collettivizzare il proprio dolore. Gino Cecchettin ci ha ricordato che la responsabilità è condivisa. Serve una rivoluzione culturale che parta dalle istituzioni dell'educazione. Serve il coraggio di riconoscere il proprio ruolo di formatore di cittadini prima che di lavoratori». Per questo, secondo Ruzzon, «più che di scienza e tecnica si investa nei centri anti violenza. Bisogna guardare alla precarietà, allo stress ed all'ansia data dalla competitività offrendo assistenza agli studenti». Servono poi aiuti al reddito, borse di studio, posti letto e ridurre la precarietà del futuro che offre poche prospettive: «noi continuiamo a fare rumore» ha sottolineato facendo riferimento alle proteste per il caro affitti per ricordare poi Ilaria Salis «detenuta in catene in Ungheria, un Paese dell'Unione europea».

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