Crescono le accuse rivolte ai social, soprattutto a causa delle ripercussioni sui fruitori più piccoli. E quando al mondo dell'online si lega la morte di un bambino, il binomio minori-web assume contorni ancora più sinistri. Un bambino britannico di 11 anni è morto sabato 2 marzo durante un pigiama party a casa di un amichetto a Lancaster. La polizia locale ha affermato che le indagini sono ancora in corso, ma per la famiglia il motivo del decesso è chiaro: «Colpa di una sfida social».
«Non ho mai provato un dolore come questo - ha scritto su Facebook Tina Burns, la nonna del piccolo -. Ti amo così tanto. Eri il mio bambino, sarai per sempre nel mio cuore. Mi assicurerò che il tuo nome e il tuo bellissimo viso aiutino altre famiglie a non soffrire e non provare questo dolore profondo», ha sottolineato la donna.
Per la nonna, scrive l'Independent, a causare la morte del piccolo Tommie-lee Gracie Billington sarebbe stata una sfida mortale sui social chiamata "chroming".