Schianto sulla Colombo, il centauro esce dal coma. I genitori: «Ma se è colpa degli alberi siamo pronti a fare denuncia»

Mercoledì 5 Settembre 2018
Schianto sulla Colombo, il centauro esce dal coma. I genitori: «Ma se è colpa degli alberi siamo pronti a fare denuncia»
IL DRAMMA
«Ora vogliamo solo stare vicini a nostro figlio, è stato un miracolo che sia uscito dal coma. Se i rilievi dei vigili confermeranno che ha rischiato di morire per colpa dell'asfalto sporgeremo una denuncia. Ma adesso conta solo il fatto che Valerio si rimetta al più presto».
Luigi è il papà del ragazzo di 29 anni che domenica sera ha rischiato di morire dopo un pomeriggio sul litorale di Ostia con la fidanzata e due amici. Stavano tutti rientrando a Roma, lui li precedeva su uno scooter Sh 125, il resto della comitiva era su un'auto. All'improvviso se lo sono visto davanti, sull'asfalto con il volto coperto di sangue, il motorino semidistrutto a pochi metri. Sono stati loro a chiamare un'ambulanza, dopo mezz'ora Valerio è entrato al Sant'Eugenio, dove i medici hanno disposto il suo trasferimento al San Camillo. Sulle prime le sue condizioni sembravano molto più gravi, l'esito pesante dell'ennesimo incidente, ancora una volta per colpa di una strada in condizioni pietose, ancora una volta lungo la Cristoforo Colombo. Per oltre 36 ore Valerio è rimasto privo di sensi: nell'impatto ha perso i diversi denti, ha subito la frattura di uno zigomo e un piccolo versamento cerebrale. Ma dopo due notti d'angoscia per la sua famiglia e i tanti amici che si sono affollati davanti al pronto soccorso del San Camillo, ieri pomeriggio è arrivata la notizia che ha fatto sciogliere tutti in un abbraccio.
LE LACRIME
Valerio è uscito dal coma, respira autonomamente ed è cosciente. Quando ha visto i genitori, il fratello gemello e le sorelle è scoppiato a piangere. «In qualche modo ci ha fatto capire che era dispiaciuto per averci fatto preoccupare così tanto. Si è quasi sentito in colpa» ha spiegato la madre. Valerio ha rischiato di aggiungersi al lungo elenco di vittime provocate delle strade capitoline, eppure nonostante la gravità del fatto saltava agli occhi la compostezza del padre avvocato: «Non voglio fare polemiche, è prematuro. Ma se sarà il caso farò in modo di ottenere giustizia con la massima determinazione». Prova rabbia Ludovica, la sorella di Valerio: «Oggi stiamo parlando di un ragazzo ferito, ma cosa deve succedere per rimettere in sesto le strade di questa città? Ci sono già stati dei morti, cosa aspettano?»
Paolo Chiriatti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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