Una "signorina" di 81 anni con una vita passata al Casinò

Mercoledì 30 Dicembre 2015
MESTRE - Una signora molto riservata e sempre con la sigaretta in bocca. Una donna abitudinaria, che viveva da sola, senza figli nè parenti in zona, ed era assolutamente autonoma e indipendente. La parrucchiera sotto casa, il tabaccaio poco distante, alcuni negozi di Piazza Ferretto e un paio di amiche in centro a Mestre: quella di Francesca Vianello era una vita di routine, i punti di riferimento erano pochi ma fidati. A 81 anni Francesca viveva al sesto piano di una palazzina al civico 167 di Corso del Popolo, praticamente di fronte al liceo classico Franchetti e a due passi dal supermercato Pam.
Pochi avevano confidenza con lei, ma molti la vedevano camminare sotto quei portici. Sempre rigorosamente da sola. La ricordano come una donna silenziosa ma molto garbata, nessuno ha mai visto movimenti strani nella sua abitazione e quasi tutti quando parlano di lei pensano subito a quella sigaretta costantemente in bocca. Fumava quando usciva di casa, fumava mentre andava a piedi a fare le spese, fumava continuamente.
Quei mozziconi erano il suo grande passatempo in una vita senza figli e, pare, senza parenti che abitavano vicino. Francesca era anziana ma molti continuavano a chiamarla "signorina": l'appellativo derivava dalla sua corporatura minuta ma anche da quel modo di fare grazioso. Un modo di fare che sicuramente le era tornato utile nelle moltissime serate passate al Casinò di Venezia, dove Francesca ha lavorato per tanti anni prima di andarsene in pensione. Lavorava come guardarobiera: parlava poco ma, un po' per mestiere e un po' per carattere, sorrideva ad ogni cliente. Anche nella sua palazzina, dove vivono altre 23 famiglie, per molti la signora Francesca era semplicemente «quella che lavorava al Casinò».
I vicini di casa che la conoscevano un po' meglio degli altri, come i suoi dirimpettai al sesto piano, raccontano che ogni tanto si trovava con le amiche mestrine e ricordano soprattutto che alla sua età continuava a viaggiare spesso. Mare o montagna per lei non faceva differenza, sembrava in ottima salute e voleva solamente godersi in pace la pensione. La classica vita normale di una donna assolutamente normale, dunque.
È per questo motivo che ieri pomeriggio in Corso del Popolo, mentre gli agenti di Polizia salivano e scendevano da quel pianerottolo, nessuno sapeva darsi una spiegazione. Impossibile, per un'anziana così tranquilla e solitaria, immaginare che l'omicidio sia stato la conseguenza di un litigio.
Gabriele Pipia

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