TECNOLOGIA
La tecnologia rivoluziona la gestione del diabete, rendendola più

Domenica 20 Dicembre 2020
TECNOLOGIA
La tecnologia rivoluziona la gestione del diabete, rendendola più efficace, più semplice e meno invasiva. E, in tempi di Covid-19, rendendola anche più sicura per i pazienti e i medici. A far scattare la scintilla dell'innovazione è stato in primis lo sviluppo di sensori sempre più sofisticati in grado di aiutare i pazienti nel controllo dei livelli di glucosio. E di permettere le persone con diabete di restare in contatto con il proprio medico anche a distanza.
Tra i più avanzati oggi disponibili c'è FreeStyle Libre di Abbott, un sistema di nuova generazione che misura minuto per minuto i livelli di glucosio e avvisa i pazienti in tempo reale in presenza di valori troppo bassi o troppo alti. Senza bisogno di pungere il dito. Questo si traduce in un controllo glicemico più accurato e, di conseguenza, un minor rischio di sviluppare complicanze. Non solo. Stando a uno studio recentemente pubblicato sul British Medical Journal, l'utilizzo del sistema FreeStyle Libre ha avuto, in un anno, un impatto positivo sulla qualità di vita. Le assenze da lavoro e i ricoveri ospedalieri sono stati ridotti di due terzi.
LA SCANSIONE
Al paziente viene chiesto semplicemente di indossare sul braccio un piccolo sensore, una sorta di cerotto da cambiare ogni 14 giorni. Questo minuscolo controllore misura il livello di glucosio nel fluido interstiziale, un liquido che si trova nello strato sottocutaneo. Con una scansione indolore di un secondo, è possibile visualizzare il valore del glucosio in real-time, la freccia di tendenza.Inoltre, grazie alla tecnologia Bluetooth, il sistema trasmette ogni singolo minuto i dati del glucosio al lettore o a uno smartphone compatibile.
Queste informazioni possono essere utilizzate per prendere decisioni consapevoli sul regime terapeutico, sull'alimentazione e, in generale, sullo stile di vita. Inoltre, grazie a una serie di strumenti digitali e app, il sistema può consentire agli utenti di condividere gli allarmi con genitori, caregiver o amici attraverso un sistema basato sul cloud.
LA VISITA
Durante l'attuale emergenza Covid-19, è stata data anche la possibilità di caricare gratuitamente i dati sul glucosio sull'app LibreView, una piattaforma che permette la condivisione 24 ore su 24 con il proprio medico senza la necessità di una visita ambulatoriale. Questo ecosistema digitale permette agli operatori sanitari di accedere da remoto alle letture del glucosio per esaminare a distanza i progressi del paziente nel tempo. Inoltre, con la app LibreLinkUp è possibile condividere i dati anche con familiari e caregiver. Insieme ai microinfusori, i sensori per l'automonitoraggio del glucosio rappresentano un gran progresso per milioni di persone nel mondo.
Il diabete è una delle patologie croniche a più alto impatto e in progressiva crescita. Nel nostro Paese a soffrirne sono circa 3,7 milioni di persone, di cui l'80 per cento è affetto da diabete di tipo 2, e la maggior parte di loro (8 su 10) non controlla con la dovuta frequenza i valori nel sangue del glucosio, con il rischio di sviluppare gravi complicanze. «I sistemi di automonitoraggio sono probabilmente una delle maggiori innovazioni nella gestione del diabete degli ultimi anni - commenta Franco Grimaldi, presidente eletto dell'Associazione Medici Endocrinologi - Tecnologie come queste hanno reso la vita dei pazienti più semplice e ne hanno migliorato significativamente la qualità», conclude.
In questo momento va ricordato che le persone con diabete di tipo 1 e di tipo 2 infettate dal Covid-19 hanno una probabilità tre volte maggiore di avere una malattia con gravi complicazioni. Lo rileva una ricerca del Vanderbilt University Medical Center, pubblicata su Diabetes Care.
LA DIAGNOSI
In conseguenza di questi risultati, dagli esperti arriva un appello ai responsabili politici a dare la priorità alle persone con diabete per la vaccinazione anti Covid-19. In particolare, l'attenzione degli studiosi si è focalizzata su un aspetto meno considerato, quello che riguarda il diabete di tipo 1 e il nuovo virus.
Il team di ricercatori ha identificato cartelle cliniche elettroniche di oltre 6 mila pazienti con una diagnosi di Covid-19. «In particolare le persone con diabete di tipo 1 non hanno bisogno di vivere nella paura e avere un'ansia eccessiva - commenta Justin Gregory, autore principale dello studio - ma devono essere davvero diligenti nel fare le cose che tutti dovremmo fare per tenere lontano il virus».
Valentina Arcovio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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