Post razzisti, bufera sul prof di Forza Nuova

Sabato 20 Aprile 2019
Post razzisti, bufera sul prof di Forza Nuova
IL CASO
VENEZIA Bufera sull'insegnante di storia dell'arte - ora di sostegno - all'istituto professionale alberghiero Barbarigo, Sebastiano Sartori, leader di Forza Nuova, per alcune affermazioni fatte in classe e postate sui social, in particolare sulla sua pagina Facebook.
I genitori degli studenti hanno presentato nei giorni scorsi un esposto alla Procura della Repubblica, alla Questura e al dirigente scolastico Rachele Scandella per alcune frasi che avrebbero turbato i ragazzi per primi, ma anche le famiglie.
Sartori, che non risponde personalmente al telefono, attraverso la compagna fa sapere che «si tratta di un cumulo di menzogne e che la verità si saprà solo dai suoi legali a tempo debito», la preside ribatte che, se verificate, si tratta di espressioni gravi, irrispettose degli studenti e della Costituzione, ma non esprime giudizi sulla persona.
LA PRESIDE
«La scuola si è subito attivata, è scattata un'indagine interna e una segnalazione alla Magistratura, cui spetterà il compito di chiarire la situazione e stabilirne l'entità - spiega Scandella - del resto siamo appena venuti a conoscenza della vicenda, non ho l'abitudine di controllare le pagine Facebook e la vita privata dei miei insegnanti. Dispiace perché nei social non ci sono filtri di informazione, molti scrivono senza conoscere i destinatari a cui si rivolgono e si dà adito a una catena diffamatoria. Perché è diverso parlare con una platea conosciuta, modificando il linguaggio a seconda delle esigenze, oppure non sapere con chi si ha a che fare. Un tono lo si usa se si tratta di quarantenni, un altro con dei bambini, un altro ancora con persone di cultura diversa».
Sartori, cinquantenne veneziano, è stato in passato dirigente regionale di Forza Nuova. Era stato anche vittima di un pestaggio, alcuni anni fa, episodio per il quale erano state condannati alcuni attivisti di sinistra, con il quale c'era stato uno scontro durante una manifestazione. Ma Forza Nuova aveva successivamente preso le distanze per una divergenza di vedute. In ogni caso Sartori non è comunque nuovo a post finiti nel mirino dell'ufficio scolastico regionale.
Ma recentemente è sembrato tornare alla carica, per numero e tenore dei messaggi su Facebook del tipo: «La Costituzione è un libro di m buono per pulircisi il c»; «Campi di concentramento in Libia, sembra che la proposta sia già condivisa da tutti. A me piace»; «La parola di oggi è: epurazione».
Anche il giornalista Enrico Mentana ha condiviso la propria indignazione commentando i post stessi di Sartori in questi termini: «Non solo questi orrori sono tuttora leggibili sulla sua pagina Facebook un anno dopo, ma costui continua a essere un insegnante in carica, a Venezia»
L'ESPOSTO
Nell'esposto presentato da genitori e studenti si afferma che «Quello che Sartori esprime non è libertà di pensiero. Un insegnante, che ha un ruolo educativo, non deve permettersi certe esternazioni su Facebook. Gli insulti alla Costituzione, al Papa e al presidente Mattarella sono lesivi dei valori educativi». E ancora: «Anche in classe il docente non risparmia comportamenti di radice razzista. I nostri ragazzi hanno paura a controbattere quello che dice perché il suo atteggiamento è arrogante e prepotente anche con i colleghi».
IL PRECEDENTE
Lo scorso anno una docente del Marco Polo, Fiorenza Pontini, che aveva pubblicato su Facebook post di tenore razzista, finì sotto inchiesta penale ed è stata condannata dal tribunale a un anno (pena sospesa) per istigazione razziale. Pontini fu licenziata e successivamente reintegrata dall'amministrazione scolastica ma sollevata dall'insegnamento.
LE SEGNALAZIONI
Il Coordinamento Studenti Medi Venezia-Mestre aveva già segnalato quattro anni fa il comportamento del professore all'ufficio scolastico provinciale e ora torna alla carica. «La figura di Sartori, ex esponente di Forza Nuova, è incompatibile con l'insegnamento affermano in un comunicato - e i continui episodi per cui balza alle cronache confermano l'insufficienza delle misure prese fino ad ora. La propaganda che continua a fare sui social tramite la sua pagina personale e mediante l'utilizzo Veneto nazionale su cui posta contenuti inaccettabili dimostrano la volontà di diffondere tali idee soprattutto tra i più giovani. Dispiace prendere la parola su un personaggio che meriterebbe solo l'oblio, la le continue provocazioni non possono passare sotto silenzio soprattutto vicino al 25 Aprile. Ci attiveremo perché questo professore smetta di fare propaganda incostituzionale in un luogo di istruzione pubblica. Esprimiamo la nostra vicinanza a studenti e genitori, mettendoci a disposizione per le iniziative future. Fuori i fascisti dalle scuole».
Daniela Ghio
Raffaella Vittadello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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