PORTO
VENEZIA Il porto crociere temporaneo al terminal Ro-ro e Ro-pax di Fusina

Martedì 23 Ottobre 2018
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VENEZIA Il porto crociere temporaneo al terminal Ro-ro e Ro-pax di Fusina non s'ha da fare. Per l'Autorità di sistema portuale ci sono molteplici motivi per non prendere in considerazione la soluzione presentata dal presidente dei tour operator veneziani Andrea Gersich e sollecitata dai consiglieri del gruppo misto in Consiglio comunale. E, se il Governo dovesse in qualche modo accoglierla, ci sarebbero diversi problemi.
Primo tra tutti, i finanziamenti: «Gli interventi suggeriti non potrebbero in alcun modo beneficiare dei fondi comunitari esistenti, poiché sono legati inscindibilmente all'infrastrutturazione di un terminal Autostrade del mare». Un altro motivo è che si rischierebbe di tarpare le ali allo sviluppo del traffico traghetti, che cresce del 40 per cento ogni anno e che per questo si rende necessario l'ampliamento della darsena. Terzo, per l'Autorità di sistema le banchine non sono conformate per ospitare in sicurezza navi da crociera. le banchine misurano infatti 228 e 285 metri. Inoltre, per far attraccare navi di questo tipo si renderebbe necessario un allargamento del bacino di evoluzione. Intervento che richiederebbe lo spostamento dell'oleodotto Eni e il relativo palancolato di protezione.
Altra cosa è l'adeguamento delle darsene alle esigenze delle navi da crociere prevedendo come prevede l'idea della Terza Via, di arretrare le darsene di qualche decina di metri,
«Le attuali strutture - spiegano all'Autorità portuale - infatti sono già state realizzate e si tratterebbe pertanto di demolire le infrastrutture presenti per ospitare in via transitoria un traffico, quello crocieristico, cui il terminal non è dedicato, aggiungendo al costo della demolizione anche il ripristino del manufatto una volta terminata la non meglio precisata fase transitoria. A questo - concludono - poi si aggiungerebbero ulteriori fondi da dedicare per un collegamento ferroviario (anche questo transitorio?) fra la Marittima e la rete nazionale per un costo compreso fra gli 8 e i 20 milioni di euro andando peraltro a distruggere un'area a parcheggio ad oggi, quello sì, utilizzato. (m.f.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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