Perucchini il patrizio veneto musicista

Giovedì 4 Giugno 2020
Giovanni Battista Perucchini (nella foto), patrizio veneto di Terraferma la sua nobiltà sarà confermata anche dall'Imperial Governo Austriaco con atto ufficiale del 1823 e il cui nome, nelle lettere a lui indirizzate, si trova spesso diminuito e vezzeggiato, in un venezianissimo Titta incarna plasticamente durante l'arco della sua lunga vita (1784-1870) la figura del dilettante nell'accezione più elevata del termine, inteso qui non solo nel senso attuale di appassionato melomane, ma anche e soprattutto di compositore e musicista non per mestiere anche se il Perucchini dalla sua produzione musicale qualche guadagno lo traeva nonché di facilitatore di incontri tra compositori, cantanti, impresari e pubblico. Nel suo salotto, assai animato, passano tutti coloro che in città vogliono fare musica e le numerose accademie filarmoniche presenti in città, una su tutte la Società Apollinea, lo celebrano e si avvalgono delle sue conoscenze. La considerazione di cui gode è evidente: non c'è musicista foresto che, giungendo a Venezia, non ricorra a lui per ottenere un appoggio per sé o per qualche giovane promessa del canto o della composizione; le sue segnalazioni sono tenute in gran conto in tutta Europa. Perucchini viaggia molto, ma soprattutto fa viaggiare i suoi lavori tra cui le famose Ventiquattro Ariette su testi del bassanese Jacopo Vittorelli, richieste dai cantanti più celebri della prima metà dell'Ottocento, il tenore Adolphe Nourrit per citarne uno tra i più noti, ed eseguite in tutta Europa e poi riceve, incontra e fa incontrare, promuove e dispone. Dei cantanti apprezza la tecnica antica e rifugge dagli innovatori, ribadendo il concetto con termini che non lasciano spazio all'equivoco. A lui la Libreria Musicale Italiana dedica la raccolta di saggi Un nobile veneziano in Europa Teatro e musica nelle carte di Giovanni Battista Perucchini, a cura di Maria Rosa De Luca, Graziella Seminara e Carlida Steffan, con una meravigliosa prefazione di Paolo Fabbri. Lettura agevole anche per i moderni dilettanti e occasione di approfondimento per gli addetti ai lavori.
Alessandro Cammarano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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