NEL FINE SETTIMANA
Centinaia, migliaia di gusti, sapori, tipologie: è il

Venerdì 26 Aprile 2019
NEL FINE SETTIMANA
Centinaia, migliaia di gusti, sapori, tipologie: è il grande mistero del formaggio, capace di diventare (e inventare) infiniti profumi, forme, dimensioni partendo dal medesimo prodotto, il latte (più caglio e sale), che, certo, può essere vaccino o di capra, di pecora o bufala ma, insomma, sempre latte è. Eppure, in Europa (regina del formaggio) ma anche nel resto del mondo, è tutto un fiorire di colori, dimensioni, strutture e consistenze. Freschi, stagionati o invecchiati, aromatizzati, molli o semimolli, con crosta (anche fiorita) o senza, a pasta dura o pressata o filata, oppure erborinati, ubriacati, aromatizzati. Da latte intero o scremato, crudo o pastorizzato. Insomma, uno straordinario, immenso mondo di sapori e sfumature, con Italia e Francia sempre impegnate in un'interminabile sfida su qualità e quantità ma che, probabilmente a sorpresa per molti, si avvale anche delle 700 (?) tipologie dichiarate dal Regno Unito (insomma, non solo Stilton e Cheddar, ma anche Leicester e Gloucester, Cornish Yarg e Stinking Bishop) e dal centinaio provenienti dalla Spagna.
IL GENERALE DE GAULLE
E se il generale De Gaulle, riferendosi alla sua Francia, si preoccupava (Come si può governare un Paese che ha più formaggi che giorni nel calendario?) chissà cosa dovremmo dire noi italiani che di formaggi ne abbiamo ben di più dei nostri cugini, oltre 400 recensiti ufficialmente, ma quasi cinquecento secondo molti. E infatti, qualcuno di famoso (Mussolini? Giolitti? Churchill? O forse tutti e tre e chissà quanti altri...), un po' di anni fa sosteneva che Governare gli italiani non è difficile, è impossibile. Anche se, magari, non esattamente per colpa del formaggio...
Al di là di battute e aforismi, siamo di fronte ad un patrimonio gastronomico senza pari, demonizzato per lunghi periodi, ma oggi ampiamente rivalutato anche nelle diete ed elevato al rango di pietanza tout court, non più come frettoloso e demonizzato fine pasto, ma alimento di fondamentale importanza per il suo apporto nutrizionale. Da consumare con misura, certo, ma indispensabile.
VILLA FARSETTI
Buono, goloso, invitante, appagante il formaggio è protagonista fino a domenica di Formaggio in Villa, la grande mostra mercato giunta alla nona edizione - ospitata a Villa Farsetti a Santa Maria di Sala (Ve), in contemporanea - nel Teatro della Villa -, con il Salone dell'Alta Salumeria. Mentre la settimana successiva, la carovana organizzatrice del format firmato da Guru Comunicazione di Luca Olivan e Novella Gioga, si sposterà a Jesolo, fra Piazza Casa Bianca e via Bafile, nel cuore della località balneare.
Nei 4 giorni dell'evento inaugurato ieri con titolari e staff dell'hotel Roma di Amatrice e con una succulenta pasta all'Amatriciana -, operatori, giornalisti, produttori e un vasto pubblico di appassionati potrà conoscere e acquistare i migliori formaggi, salumi e prodotti gastronomici di tendenza e qualità, approfittando di un intenso programma che prevede degustazioni tematiche guidate da produttori ed esperti, con abbinamento a vini e birre artigianali di alta gamma, valorizzati in appositi spazi, con 200 produttori da tutta Italia e un migliaio di formaggi: «C'è un aumento di espositori, ma contenuto, controllato, perché non vogliamo allargare a dismisura e il criterio di selezione è sempre quello della qualità e della produzione con criteri artigianali» spiega Luca Olivan.
ODORI E PROFUMI
Un viaggio nella conoscenza, dei prodotti e dei produttori, e una cinquantina di laboratori per entrare in un mondo affascinante e complesso, dalla produzione alla stagionatura, dalla preparazione delle ricette agli abbinamenti. Con protagonisti del gusto come Fabrizio Nonis, il celebre Bekér, che esalterà l'Asiago di montagna abbinandolo alla carne; a Matteo Andolfo, maestro pasticcere, chef e maitre chocolatier (Cheesecake di ricotta, mele e pere caramellate, Pastiera napoletana a suo modo, fino al celeberrimo Tiramisù). Ci sarà, tutti i giorni, Roberto Pellegrini, storico protagonista della miscelazione nei grandi alberghi veneziani, con i cocktail d'autore accostati ai formaggi della Casearia Carpenedo, Giovanni Roncolato e Toniolo, ma anche Renato&Giovanna, osti on the road di Chef in Viaggio, e i loro incontri sui formaggi tipici bolognesi e delle Orobie, Asiago di montagna e Piave Dop.
QUATTRO GIORNI DI LECCORNIE
La quattro giorni coinvolgerà anche gli appassionati, che potranno partecipare alla degustazione dei 100 formaggi in gara per le nomination all'Italian Cheese Awards 2019 e il cui giudizio sarà poi incrociato con quelli della giuria tecnica e della redazione per arrivare ai 30 migliori formaggi che disputeranno la finalissima in ottobre (orari su www.formaggioinvilla.it). E poi il Cheese Bar, nel giardino di fronte alla villa, l'Asiago Bistrot, l'Apericena Musicale, le degustazioni del Fummelier, per imparare a degustare il fumo del Sigaro Toscano, abbinandolo a Vermouth, Gin, Rhum, Whisky Giapponese.
LA TAPPA DI JESOLO
Venerdì prossimo, poi, la carovana si trasferirà a Jesolo per un'altra sfida ad alto tasso di golosità, quella fra i migliori formaggi italiani e la cucina del mare, protagonisti della prima edizione di Fish & Cheese (www.fishandcheese.it), per esplorare un abbinamento controverso, per molti possibile per altri irrealizzabile. Provare per credere, allora, fra la Mostra mercato dei formaggi italiani e dei prodotti ittici, o Prodotti gastronomici di tendenza per la cucina, Laboratori guidati e masterclass, eventi a tema nei ristoranti e wine bar di Jesolo, fino al SummerWine, i 100 vini dell'estate, perfetti per la cucina di mare e i formaggi: «Andiamo in una zona ad altissima densità di turisti e visitatori ma soprattutto fatta di 500 esercizi pubblici e 350 alberghi spiega Luca Olivan -. Ma anche una zona nella quale, per tradizione, la cultura del formaggio non è molto diffusa, tranne che in qualche ristorante o enoteca. Insomma, un mercato vergine che ci intriga, soprattutto in riferimento alla clientela straniera, sempre interessata alle eccellenze italiane».
Insomma, fra la campagna e il mare, sette giorni di immersione totale dentro uno dei grandi miracoli della natura, dell'artigianato, del quotidiano genio umano. Perché, in fondo, come scrisse qualcuno: «Un formaggio può anche deludere, può essere noioso, ingenuo o troppo sofisticato. Eppure resta il formaggio...la corsa del latte verso l'immortalità».
Claudio De Min
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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