LA SENTENZA
MARGHERA Sette anni di reclusione per 42 chili di eroina. È

Venerdì 24 Maggio 2019
LA SENTENZA
MARGHERA Sette anni di reclusione per 42 chili di eroina. È la condanna che il giudice per l'udienza preliminare di Venezia, David Calabria, ha inflitto ieri mattina a Iulius Constantin Ceausu, 41 anni, cittadino romeno residente a Madrid, in Spagna, in carcere dallo scorso anno dopo essere stato sorpreso con una valigia piena zeppa di droga in una stanza dell'hotel Mercure di Marghera (del tutto estraneo alla vicenda). L'uomo ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, usufruendo in tal modo dello sconto di un terzo della pena, che altrimenti sarebbe stata ancora più severa. La difesa quasi certamente presenterà ricorso in appello per ottenere una ulteriore riduzione.
Ad accorgersi dell'insolito bagaglio custodito in camera dall'ospite, era stata una cameriera ai piani dell'albergo, la quale si insospettì quando si trovò fronte a due valigie, dalle quali usciva uno strano e fastidioso odore, acre, quasi da acido. E primo timore, in tempi di allarme terrorismo continuo, era che potessero essere il bagaglio di un qualche fanatico pronto a costruire una bomba: per questo motivo la direzione dell'hotel avvisò la polizia.
Quando le valigie furono aperte dagli agenti salarono fuori numerosi panetti di eroina per un ammontare complessivo di 42 chili, con conseguente arresto del corriere della droga.
Era da molti anni che non veniva sequestrato un quantitativo così consistente di eroina in provincia di Venezia. Un ritrovamento fortuito.
Nel corso dell'interrogatorio seguente all'arresto, Ceausu spiegò di aver avuto in consegna quelle valigie, senza però sapere cosa contenessero. Ma ovviamente non è stato creduto.
L'uomo, di professione meccanico, era arrivato dalla Spagna a Milano in aereo con una sola valigia. Quindi acquistò un'auto usata (l'asserito motivo del suo viaggio) con la quale si recò a Marghera, prendendo alloggio al Mercure. Le valigie piene di droga, ricevute per fare un favore ad un amico, erano destinate ad essere consegnate in Spagna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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