La fiducia verso Mario Draghi appare in crescita. Fin dal primo momento, quando

Mercoledì 23 Giugno 2021
La fiducia verso Mario Draghi appare in crescita. Fin dal primo momento, quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha affidato l'incarico di Presidente del Consiglio. Inaugurando, così, una sorta di bi-presidenzialismo. Draghi, peraltro, presiede una maggioranza pressoché totale. Visto che all'opposizione c'è un solo partito. I Fratelli d'Italia guidati da Giorgia Meloni. Tuttavia, il consenso nei confronti di Draghi va ben oltre gli eletti. Supera le aule del Parlamento. E appare largamente maggioritario anche fra gli elettori. Su base nazionale. Dovunque. Infatti, la fiducia nei suoi riguardi supera il 70% in tutte le aree del Paese. E, dunque, anche nel Nord Est. Come abbiamo visto e commentato nelle settimane scorse, presentando i sondaggi di Demos per Il Gazzettino. Nel Veneto, in particolare, si delinea una sorta di tri-presidenzialismo, che associa e affianca Zaia, Draghi e Mattarella. Verso i quali il consenso dei cittadini appare davvero molto alto. Il Governatore: ottiene la fiducia dell'85% dei cittadini. Come avviene da tempo. Ma anche il Presidente della Repubblica è apprezzato da una larga maggioranza di veneti. Prossima ai due terzi. Draghi, però, dispone di un indice superiore all'80%. Unico, oltre a Zaia, ad aver raggiunto questi livelli di gradimento. Da molti anni. Per ragioni che abbiamo già cercato di spiegare. Mario Draghi non è un politico, ma un tecnico. Di più: un manager esperto e competente, in ambito finanziario. Ed europeo. Dunque, il riferimento ideale per una regione fondata sulla piccola impresa, diffusa nel territorio e proiettata sui mercati europei. Soprattutto in tempi difficili. E in vista di tempi resi ancor più difficili dal Virus. Che ha aumentato le difficoltà sociali, ma anche economiche. Aumentando la dipendenza finanziaria dell'area dall'esterno. Draghi riveste, dunque, un ruolo di garante, nei confronti del sistema creditizio e delle autorità europee. Fondamentale per il Paese. E tanto più per una Regione europea, come il Veneto. Per questo, secondo il sondaggio di Demos, una larga maggioranza dei veneti e dei nordestini (superiore ai due terzi) non ha dubbi circa il futuro del governo Draghi. Deve, almeno: dovrebbe, durare a lungo. Concludere la legislatura. Resistere almeno fino a quando avremo realizzato le riforme necessarie a ri-partire, utilizzando utilmente le risorse del PNRR-Recovery Plan.
Si tratta di un'opinione condivisa fra i cittadini. Senza significative eccezioni. Neppure sotto il profilo politico. D'altronde, questo è il governo di quasi tutti. E Draghi è, dunque, il Capo del governo che rappresenta quasi tutti. Con la sola eccezione dei Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. Unico partito all'opposizione. Tuttavia, anche la maggioranza (seppure limitata) degli elettori dei Fd'I vorrebbe che Draghi rimanesse ancora. Almeno fino a quando i problemi finanziari che gravano su di noi non verranno ridimensionati, se non risolti, Perché, di fronte alle emergenze economiche, le differenze politiche si riducono.
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