L'ex macello diventa sede delle start up

Sabato 17 Marzo 2018
CAVARZERE
Sede delle start up del territorio ma anche edificio «strategico» per la protezione civile. Nelle intenzioni sono questi i possibili utilizzi dell'ex monta equina, il cui progetto definitivo di restauro è stato approvato dalla giunta comunale nei giorni scorsi. Si tratta di un intervento del costo preventivato di 900mila euro (ma sarà l'appalto a stabilire il costo effettivo) finanziati con i fondi ministeriali del patto territoriale Chioggia-Cavarzere-Cona. Il progetto, affidato a un raggruppamento temporaneo di professionisti (l'architetto Alfonso Bruno, il geologo Pellegrino Finetto, e l'architetto Alberto Alfonso, tutti di Montagnana) prevede il restauro dello stabile di via Marconi adiacente all'ex macello comunale, primo stralcio di un più ampio intervento. Fino alla fine degli anni 70, infatti, il complesso macello - monta equina, di proprietà e gestione comunale, offriva servizi (dalla ferratura, alla riproduzione, alla macellazione) per i numerosi animali da allevamento e da lavoro, presenti sul territorio comunale. Nel tempo il complesso si è degradato e del suo recupero si parla da anni. Ora sembra venuto il momento, ma l'aspetto più delicato è quello relativo al suo utilizzo futuro. «Pensiamo dice il sindaco Tommasi di farne una sede per le start up, le nuovo aziende orientate all'innovazione, del territorio». Uno stimolo, quindi, all'economia locale, ma come accadrà questo in concreto non è ancora definito. «Stiamo cercando di accedere a un finanziamento aggiunge Tommasi per affidare a un soggetto esterno la gestione degli spazi disponibili dopo il restauro». L'altro utilizzo (in realtà si spera che non abbia a verificarsi) è come edificio strategico per la Protezione civile, in caso di calamità naturali. «E' stato eseguito un adeguamento del progetto, con criteri antisismici e un impianto antincendio apposito continua il sindaco che rende possibile anche questa funzionalità». Unico neo, forse, il fatto che l'ex macello si trova su un terreno piuttosto basso e, in caso di alluvione potrebbe avere qualche problema. Da notare, poi, che la strada di accesso, via Marconi, è parecchio disastrata da buche e sconnessioni varie. Occorrerebbe un'asfaltatura che, per il momento, non è in programma ma, dice Tommasi, «penseremo anche a quello».
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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