Il premio Parise al primo reportage sul Covid

Domenica 27 Settembre 2020
Che non fosse un'influenza lo abbiamo capito tutti dalla forza di un racconto nato in un tempo e un luogo che non lesinava nulla allo choc ma che ha consentito a tutti di capire. I morti aumentavano. E fuori da quelle stanze ancora qualcuno parlava di influenza. Alessio Lasta è stato quell'occhio. E nel reportage andato in onda per Piazza Pulita il 5 marzo, dal reparto di terapia intensiva di Cremona, ha raccontato che cosa fosse il Covid. Nessuno dimenticherà mai quei corpi proni. Per il lavoro nel documentare l'emergenza sanitaria nel tempo del Covid l'inviato di Piazza Pulita ha vinto il Premio Parise per il reportage. Il sigillo, consegnato ieri al Teatro Comunale di Treviso ha voluto con forza ricordare, accanto ai sanitari (premiato il direttore generale Francesco Benazzi), chi, pur rimanendo in trincea, è stato dimenticato anche dal discorso ufficiale del Presidente Mattarella: i giornalisti. Premiati con una targa consegnata a Gianluca Amadori, presidente dell'Ordine regionale. In evidenza nel pomeriggio, aperto da Antonio Barzaghi con un omaggio a Parise, anche le scuole, che durante la pandemia hanno creato i propri reportage in una Treviso deserta e irreale grazie al lavoro di di Lisa Iotti di Presadiretta/Rai 3, della sua collega Eleonora Tundo e dell'editor Sebastiano Mancinelli di Piazzapulita/La7. «Sono vicino al Veneto, che ho raccontato attraverso alcuni dei suoi tempi più duri, dai suicidi in azienda al crack delle banche - ha spiegato Lasta - credo che abbiamo raccontato una fetta utile di realtà in un tempo strettissimo». Il servizio del 5 marzo ha totalizzato 6 milioni di contatti sul web: un Paese in emergenza e l'universo della terapia intensiva, fatto di umanità e lucidità.
E.F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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