IL CASO
VENEZIA È una schermaglia senza fine quella tra Mario Panciera,

Sabato 25 Settembre 2021
IL CASO
VENEZIA È una schermaglia senza fine quella tra Mario Panciera, fedele di San Zulian vicino all'ex sacerdote Massimiliano D'Antiga, e Alessandro Tamborini, a sua volte parrocchiano di San Zulian, studioso delle religioni e nemico giurato dell'ex sacerdote. L'ennesimo capito risale a quanto accaduto una settimana fa tra San Lio e l'imbarcadero della linea 2 a Rialto. Mentre, da un lato, Tamborini aveva chiamato i carabinieri accusando Panciera di averlo aggredito e mostrando anche un referto del Pronto soccorso con dieci giorni di prognosi; dall'altro lo stesso Panciera ha denunciato a sua volta Tamborini per aver preso a calci il suo cane.
Nelle carte in mano ai carabinieri Panciera racconta la propria versione dei fatti: di essere stato avvicinato a San Lio e seguito da Tamborini che, mentre lo pedinava, avrebbe colpito il cane con dei calci, continuando il pedinamento fino all'imbarcadero di Rialto. Una versione a specchio rispetto a quanto raccontato da Tamborini che a sua volta dice di essere stato lui a venire seguito e aggredito. Due posizioni che si ritrovano l'una contro l'altra ancora una volta: Panciera e Tamborini sono opposti in tribunale con il primo a processo per minacce per aver definito il secondo «Satana» e per avergli promesso: «Te le faremo pagare». (n.mun.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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