GLI OPERATORI
MESTRE «Non è che si può pensare di risolvere le

Giovedì 25 Luglio 2019
GLI OPERATORI
MESTRE «Non è che si può pensare di risolvere le cose in dieci giorni dopo che da sei anni i tecnici e la gente che lavora al porto tutti i giorni, sporcandosi le mani per cercare di aumentare traffici, dipendenti e lavoro, ha studiato e valutato ogni singola soluzione proposta». Gli operatori del porto sono sempre in trincea ma almeno hanno colto con favore il fatto che, almeno sembra, a Roma il Ministero abbia compreso che «la questione delle grandi navi da crociera non si può risolvere di pancia per reazione a un incidente».
Ora attendono l'esito delle audizioni dei vertici dei terminal commerciali Tiv e Trv previste per domani, dopo che sono già stati sentiti il terminal crociere della Marittimna Vtp e quello di Fusina per i traghetti Ro-Port-Mos i cui rappresentanti erano presenti all'incontro dell'altro ieri al Ministero. E soprattutto attendono l'esito dell'altra audizione prevista per il 31 luglio, sempre a Roma, cui interverranno il governatore del Veneto Luca Zaia e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
Il fatto di aver cominciato ad ascoltare anche chi al porto lavora e del porto vive è considerato un fatto positivo anche se, per gli operatori veneziani, «questi incontri a Roma direttamente con i terminalisti sono irrituali e speriamo portino qualcosa di buono, perché in realtà manca la fase intermedia nella quale l'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale (Adspmas) convoca le parti e poi riferisce al Ministero».
Inoltre gli operatori non sono così contrari all'ipotesi di portare temporaneamente le navi da crociera al terminal delle Autostrade del mare di Fusina e da questo punto di vista la vedono diversamente dall'Adspmas che, invece, ha sempre bocciato la sistemazione nel terminal dei traghetti: ora sostiene che le torce del petrolchimico sono troppo vicine per le navi da crociera ma in realtà è contraria perché lì progetta di sviluppare i traffici dei traghetti, cosa che ritiene in contrasto con il comparto delle crociere.
Su un punto, ad ogni modo, gli operatori, in questo uniti ai sindacati, non intendono mollare e, anzi, dicono che «siamo pronti alle barricate»: il porto crociere diffuso, sparso tra i vari terminal commerciali, è considerato una follia. «Scardina completamente il concetto del porto commerciale, lo rovina, ma allo stesso tempo rovina anche le crociere mandando la gente in mezzo al carbone» affermano gli operatori che spiegano come il semplice annuncio da parte del ministro abbia già provocato danni: «Armatori di compagnie commerciali hanno letto i giornali e ci hanno chiamati molto preoccupati temendo di dover rinunciare a traffici o di doverli spostare da Marghera. D'altro canto se fosse stato così facile trovare una soluzione in terraferma, perché l'ex presidente del Porto Paolo Costa, che pure aveva studiato per anni la questione, avrebbe bocciato l'idea?». (e.t.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci