ECONOMIA
MESTRE Oggi è un altro grande giorno per Porto Marghera sperando

Martedì 23 Ottobre 2018
ECONOMIA
MESTRE Oggi è un altro grande giorno per Porto Marghera sperando che sia anche foriero di risultati pratici. Alle 12:30 al ministero dello Sviluppo economico (Mise) verrà firmato l'Accordo di Programma per l'attuazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (Prri) dell'area di crisi industriale complessa del territorio del Comune di Venezia, ossia per Porto Marghera e per Murano. È il passo decisivo per far entrare in partita i 59 imprenditori che hanno risposto alla call internazionale lanciata il 7 febbraio scorso da Invitalia (l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, del ministero dell'Economia), dopo che il 9 marzo del 2016 l'allora ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda aveva firmato il decreto che ha riconosciuto la nostra area di crisi industriale complessa. Dopo la firma di stamane e il passaggio alla Corte dei conti, partiranno gli avvisi agli imprenditori interessati per dare via al processo di re-industrializzazione. Una firma, dunque, di fondamentale importanza, dopo i tanti accordi dei decenni scorsi che hanno portato a ben poco, e non a caso saranno presenti il nuovo ministro dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio e il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. Alla firma sono chiamati anche Comune e Città Metropolitana, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, Ministero dell'Ambiente e quello delle Infrastrutture, l'Autorità Portuale e, per presa visione, Invitalia che curerà la gestione degli interventi agevolativi nazionali. Con l'Accordo si renderanno disponibili 26,7 milioni di euro: 6,7 milioni della Regione per gli interventi a sostegno dell'occupazione, della riqualificazione e dell'adeguamento professionale dei lavoratori, e 20 milioni del Mise per sostenere i progetti di investimento industriale di entità compresa tra 1,5 e 20 milioni di euro; Regione e Mise potranno inoltre sostenere altri progetti di grandi dimensioni (con un impegno superiore a 20 milioni) attraverso i contratti di sviluppo, come avvenuto per la riapertura del forno della Pilkington.
(e.t.)
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