Bollette esagerate stop del Tribunale alla Vodafone

Giovedì 11 Febbraio 2021
IL CASO
MESTRE Vodafone gli aveva intimato di pagare oltre 7mila euro di bollette telefoniche, addebitandogli una lunga serie di chiamate ad utenze a pagamento 899, a tariffazione speciale, ma il Tribunale di Venezia ha stabilito che nulla è dovuto (a parte il normale canone di abbonamento), in quanto l'operatore non ha portato alcuna prova che quelle telefonate siano state effettivamente effettuate e non si sia trattato di un errore.
La sentenza, emessa dal giudice della seconda sezione civile, Silvia Franzoso, ha dato ragione ad un ottico che, assistito dallo studio legale Simonetti di Mestre, è riuscito finalmente ad ottenere ragione dopo sei anni di contenzioso legale. Di fronte alle bollette spropositate, l'utente aveva protestato, sostenendo di non aver mai effettuato le chiamate contestate, la Vodafone non aveva voluto sentire ragioni e aveva proceduto per riscuotere l'ingente somma, ottenendo un decreto ingiuntivo, che lo studio Simonetti ha provveduto ad opporre di fronte al Tribunale.
Il giudice scrive che spetta al gestore «dimostrare sia la corrispondenza tra il dato fornito dal contatore e il dato trascritto nella fattura, mediante la documentazione del traffico telefonico relativo all'utenza, mentre l'utente ben può, in difetto, esercitare il proprio diritto di contestazione e controllo, con prova libera a carattere anche presuntivo ed orale sulle circostanze del normale esercizio dell'utenza e dell'impossibilità che terzi ne abbiano fatto un uso anomalo». Prova che durante la causa non è stata fornita dall'operatore telefonico.
IL PIGNORAMENTO
Nonostante la sentenza favorevole all'ottico, Vodafone non si è fermata: anzi ha notificato all'utente due atti di precetto, con i quali gli ha intimato di versare gli oltre 7 mila euro, costringendolo a rivolgersi nuovamente alla magistratura. Uno dei due precetti è già stato annullato dal giudice di pace, con condanna di Vodafone alle spese legali; la seconda causa è ancora in corso. «Ci vuole pazienza, ma alla fine gli utenti hanno la possibilità di ottenere soddisfazione contro le richieste ingiustificate degli operatori telefonici», spiega l'avvocato Guido Simonetti, annunciando a sua volta l'avvio di una causa per risarcimento dei danni morali sofferti dall'ottico, il quale ha subito anche il pignoramento dei propri conti correnti in relazione ad un debito che lo stesso Tribunale civile ha stabilito essere inesistente.
Gianluca Amadori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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