Valenti: «Udine va alleggerita In attesa di risposte da Roma»

Martedì 4 Agosto 2020
LE REAZIONI
UDINE «Un episodio assolutamente da stigmatizzare, ci tengo a dirlo». Il Commissario di Governo, Valerio Valenti, condanna la rivolta della Cavarzerani: «Anche se si tratta di qualche cassonetto e un paio di materassi bruciati e non hanno fatto male a delle persone, non è assolutamente giustificabile. Immagino verranno attivati sicuramente degli spostamenti, per un alleggerimento della struttura».
TRASFERIMENTI
Proprio Valenti, il 30 luglio, in occasione dell'ultimo vertice fra prefetti, questori e procuratori, aveva detto che per i profughi in quarantena Udine poteva contare sulla disponibilità delle altre province, per sgravare un po' le sue strutture sature. Allora, i posti liberi a Trieste erano 60-70. Ma «il dato è molto ballerino, dipende da cosa succede giorno per giorno: oggi a Trieste abbiamo avuto 50 ingressi. Verifichiamo quanti potranno essere riammessi in Slovenia. Al netto di questo, vedremo quale potrà essere l'eventuale disponibilità per Udine: se il collega chiede qualcosa, si fa. Ma dobbiamo tenere dei posti liberi: gli ingressi ci sono quasi ogni giorno. L'idea principale è chiedere che vengano spostati in altre regioni». A ieri pomeriggio, dal ministero non aveva ancora ricevuto «nessuna risposta» alla richiesta condivisa con Prefetti, Questori e Procuratori, di chiudere, di notte, 8 valichi minori fra le province di Udine e Gorizia, e di presidiarli anche con i droni, proprio per troncare gli arrivi su Udine, «ma sicuramente arriverà». «È indubbio che l'origine della protesta sia il prolungamento della quarantena imposto dal sindaco. L'unica soluzione è alleggerire la Cavarzerani». Della situazione potenzialmente esplosiva in Friuli, assicura, «sono a conoscenza a Roma. Parlo quotidianamente con il ministero. Il tema è assolutamente conosciuto e approfondito. Mi sentirei di dire anche sotto controllo, nella misura in cui da una parte si fanno le riammissioni e dall'altra si cerca di governare il fenomeno localmente. L'elemento di novità è questa presenza a Udine che rende più critica la situazione, ma speriamo di venirne a capo con i trasferimenti, con la chiusura dei valichi minori e con le attività di polizia che intercettino i transiti. La nostra è stata una mossa tempestiva per cercare di rispondere a questa situazione nuova, che ha portato alla saturazione della Cavarzerani e a queste situazioni più critiche. Ma sono convinto che sapremo gestirle».
Intanto, non si sono fatte attendere le proteste dei sindacati di Polizia. Nicola Tioni (Sap) ricorda di aver lanciato l'allarme un mese fa: «Abbiamo chiesto rinforzi, nessun uomo in più è stato inviato». Secondo il segretario del Lisipo Antonio de Lieto «questi episodi sono il risultato di un'accoglienza dalle maglie troppo larghe». Roberto Novelli (Fi) chiede l'esercito e «un vertice con il governo sloveno». A sollecitare un intervento forte è anche Mauro Bordin (Lega). Franco Iacop (Pd) ricorda che le regole vanno rispettate da tutti, profughi inclusi: «È un dato di fatto basilare che non toglie un grammo di responsabilità a Fontanini e a Fedriga, fautori di una gestione votata al fallimento e che oggi esplode com'era inevitabile». . Anche Sabrina De Carlo (Pd) ha parlato di «situazione gravissima», chiedendo «un aumento celere dei militari in loco» e annunciando un'interrogazione per chiedere un protocollo per la gestione dei profughi in isolamento. Secondo lei la Cavarzerani «rappresenta un pericolo incontrollabile».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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