Reddito, 400 euro per 4500 famiglie

Giovedì 23 Gennaio 2020
Reddito, 400 euro per 4500 famiglie
LO STUDIO
TREVISO A quasi un anno dalla sua introduzione, sono poco più di 4.500 le famiglie trevigiane che beneficiano del reddito o della pensione di cittadinanza, per un importo mensile medio di 400 euro. Secondo i dati dell'Osservatorio statistico dell'Inps, elaborati e diffusi dalla Cisl di Belluno e Treviso, da marzo dell'anno passato, cioè da quando è stato avviato, al 7 gennaio scorso, nella Marca le domande presentate all'ente previdenziale per il sussidio, nella duplice versione per chi è in età lavorativa e per chi è in età più avanzata, ammontano a 9.421. Di queste, ne è stata accolta la metà, 4.888, il 51 per cento. Altre 3.934 (42%) sono state respinte o cancellate, mentre 599 (6%) risultano in lavorazione e, infine, 333 (3,5%) sono decadute, ovvero il destinatario ha rinunciato oppure nel frattempo sono intervenuti mutamenti nella situazione economica o nella composizione del nucleo familiare tali da far perdere il diritto.
LE CIFRE
Al netto di quest'ultima quota, dunque attualmente 4.555 famiglie ricevono il sostegno istituito alla fine del 2018. Ne fanno parte 9.873 persone, con un contributo mensile medio di 400 euro. Di questo contingente complessivo, 3.640 nuclei familiari, per un totale 8.884 persone coinvolte, percepiscono il reddito di cittadinanza, incassando in media 456 euro. Decisamente più contenuti i numeri della pensione di cittadinanza (la denominazione che assume il beneficio qualora la famiglia sia composta esclusivamente da soggetti con almeno 67 anni d'età): sono 915 le assegnazioni, per 989 singole teste; a ciascuna va un assegno medio pari a 189 euro al mese. Un quarto delle pratiche, vale a dire 2.308 richieste, è stato presentato tramite il Caf e il patronato Inas della Cisl territoriale. Di queste, 1.474 (64%) sono state presentate da cittadini italiani e 834 da stranieri. 1.532 (66%) le richieste di cittadini sopra i 50 anni di età. La maggior parte delle domande è stata avanzata subito dopo l'entrata in vigore del provvedimento, nella primavera dello scorso anno, quando si è registrato un notevole afflusso nelle sedi Cisl di cittadini che avevano bisogno di informazioni sui requisiti per accedere al contributo e di supporto per presentare la domanda e attivare la card.
LO SCOPO
Come noto, il Reddito di cittadinanza è un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari finalizzato al reinserimento lavorativo e sociale introdotto dalla legge di bilancio 2019. I cittadini possono richiederlo a partire dal 6 marzo dell'anno scorso, obbligandosi a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale. Fin qui le statistiche nude e crude. Il giudizio del sindacato sul provvedimento e sui risultati prodotti, tuttavia, rimane molto critico.
LA CRITICA
«Il reddito di cittadinanza - commenta Massimiliano Paglini, della segreteria confederale della Cisl Belluno Treviso - ad oggi non ha portato gli effetti sperati, ossia la creazione di posti di lavoro e prospettive per lo sviluppo e la crescita. Continuiamo a pensare che puntare su Reddito di cittadinanza e salario minimo per legge sia controproducente per lo sviluppo e la crescita dell'occupazione. Non è procrastinando forme di assistenzialismo fini a se stesse che si creano le condizioni per far ripartire il Paese». Per l'organizzazione sindacale occorre ribaltare la prospettiva e provare strade alternative: «Serve sbloccare i cantieri, investire nella formazione, nella ricerca e nell'innovazione tecnologica rimarca Paglini - tenendo ben presente che gli ammortizzatori sociali devono sostenere chi sta cercando lavoro e chi lo ha perso e non sostituirsi al lavoro stesso».
Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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