LA RIORGANIZZAZIONE
TREVISO Un giro di uffici e di palazzi per rivitalizzare

Giovedì 18 Febbraio 2021
LA RIORGANIZZAZIONE
TREVISO Un giro di uffici e di palazzi per rivitalizzare il centro. A Ca' Sugana hanno battezzato il progetto Risiko immobiliare 2 anche se, in realtà, non ci saranno tre protagonisti in campo come accadde agli inizi degli anni Duemila (quando Comune, Provincia e Fondazione Cassamarca si scambiarono palazzi e competenza cambiando per sempre il volto della città), ma solo uno: l'amministrazione comunale.
SI CAMBIA
L'ipotesi a cui si sta lavorando è composta da tre mosse. La prima: trasferire gli uffici dei lavori pubblici, in uscita dall'Appiani, a palazzo Borso, l'attuale sede della scuola di musica Manzato destinata però a spostarsi nel palazzo dell'ex Banca d'Italia in piazza Pola. Passaggio questo confermato ufficialmente solo la scorsa settimana con una conferenza stampa congiunta tra la famiglia Baccini (proprietaria dell'immobile un tempo sede della banca) e il sindaco Mario Conte. Palazzo Borso però avrà bisogno di un importante opera di riqualificazione per cui verranno investiti circa 2 milioni di euro. La seconda: gli uffici delle Attività produttive concentrati in piazza Borsa. La Camera di Commercio ha annunciato l'avvio dell'iter per ristrutturare la sua storica sede. Gli spazi a disposizione dell'ente camerale si ridurranno e lo stesso presidente Mario Pozza ha aperto alla possibilità di concentrare in una delle nuove ali tutti gli uffici utili per le imprese, compresi quelli del Comune. Al sindaco l'idea piace e già parla di «Palazzo delle attività produttive».
TRASFERIMENTI E VENDITA
Il terzo movimento è il più complesso: portare gli uffici dei servizi sociali dagli attuali spazi di viale Vittorio Veneto, proprio accanto al palazzetto del Coni, all'Appiani. Qui l'obiettivo non è tanto aumentare il numero degli impiegati al lavoro in centro, quanto liberare una palazzina che sta diventando strategica. L'idea dell'amministrazione è infatti quella di cedere l'attuale sede degli uffici e il palazzo del Coni a un privato in cambio di servizi per la città: «Un'operazione che non si può fare dall'oggi al domani - precisa il sindaco - prima di cedere quel complesso il privato interessato ci deve realizzare un nuovo palazzetto dello sport polifunzionale in un'altra area che stiamo individuando. Il palazzetto del Coni ha ormai i suoi anni e diventa sempre più costoso mantenerlo. Attualmente stiamo rifacendo la copertura perché è un intervento urgente e ci serve la struttura funzionante per coprire le esigenze di tante società sportive. Ma l'idea è quella di realizzare un impianto nuovo nel medio periodo. Il Coni di Viale Vittorio Veneto non va più bene, oltre ad avere i suoi anni è scomodo da raggiungere e non c'è parcheggio. Ma prima di cederlo garantiremo un altro spazio per lo sport».
L'OBIETTIVO
Il piano, insomma, è tracciato. Le tre mosse del nuovo Risiko serviranno a vincere la sfida di rendere il centro sempre più frequentato: «Oltre ai residenti - conferma Conte - vogliamo riportare dentro le Mura gente che lavora. Puntare sugli uffici, secondo noi, è una buona idea. Dal un lato porti in centro dipendenti, dall'altro utenza. E il tutto va ad aggiungersi ai residenti e ai commercianti. L'operazione che abbiamo in mente non sarà semplice, ma conto di averla quanto meno definita in tutti i dettagli entro la fine del mandato».
IL CENTRO
Chi osserva con grande attenzione tutti questi movimenti è l'Ascom. Il presidente Federico Capraro plaude soprattutto all'idea di dare nuova vita al palazzo della Camera di Commercio dove, oltre agli uffici, ci saranno appartamenti, negozi e un ristorante panoramico: «La posizione, centralissima, della Camera di Commercio di sicuro contribuirà a rendere più appetibile il nostro biglietto da visita e va di pari passo con gli altri grandi restauri che vedremo in centro (Hotel e cinema). La città sta cambiando volto e una galleria commerciale di livello, sul modello dei magazzini Harrods di Londra o della Rinascente a Milano, non potrà che consentire a Treviso di alzare lo sguardo aprendolo verso nuovi pubblici e nuove frontiere. Così come il ristorante panoramico, bene se contribuirà a rafforzare l'identità enogastronomica della città che nel cibo ha sempre trovato una grande risorsa. Da parte nostra, possiamo farci parte attiva per attrarre le imprese ed i marchi giusti, che potranno di sicuro integrare e valorizzare ulteriormente l'imprenditoria esistente in centro».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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