L'INAUGURAZIONE
TREVISO «Oggi festeggiamo l'apertura al grande pubblico».

Martedì 22 Giugno 2021
L'INAUGURAZIONE
TREVISO «Oggi festeggiamo l'apertura al grande pubblico». Luigi Garofalo, presidente di Fondazione Cassamarca, è visibilmente soddisfatto all'interno della splendida sala della musica di Ca' Zenobio, la villa veneta di Santa Bona, che ritorna finalmente fruibile per tutti. Ieri alle 15 sono stati aperti i cancelli del grande parco, ombreggiato da imponenti cedri. Ed è stata aperta la libreria per ragazzi e il piccolo bistrot che, a breve, diventerà anche un ristorante di livello: tempo qualche giorno per organizzare le scorte e selezionare lo chef. La storica villa riprende, insomma, a vivere diventando il gioiello dell'offerta di Ca' Spineda. E arricchendosi di nuovi progetti. L'ultimo in ordine di arrivo: un museo dello sport da realizzare al terzo piano della storia dimora.
LA STORIA
«Il museo dello Sport - spiega il presidente Garofalo - è un'idea alla quale sono molto sensibile e spero che all'interno della Fondazione, questa sensibilità venga condivisa». In realtà stiamo parlando più di un progetto che di un'idea. Le prime discussioni ci sono già state e il cda e consiglio d'Indirizzo sono d'accordo. Garofalo pensa a un museo dove conservare tutto il materiale utile per ricostruire la storia dello sport trevigiano. Un'impresa mastodontica, considerando atleti e squadra che hanno scritto pagine fondamentali di innumerevoli discipline: «Mi piacerebbe una struttura in grado, all'interno di un cuore costituito dalla tecnologia informatica di cui possiamo disporre al giorno d'oggi, di conservare tutta la storia della sport trevigiano». Si parla quindi di immagini, video, libri, cimeli. Un'operazione culturale che ancora manca nella Marca: «Ci stiamo lavorando - ammette Garofalo - almeno per avere la possibilità di immaginare tutta la storia dello sport di Treviso rivissuta grazie a supporto informatici. Per sapere se ci saranno anche oggetti concreti è ancora un po' troppo presto. Ma, ripeto, ci stiamo lavorando».
LA VILLA
Ma la Ca' Zenobio tornata ieri a disposizione dei trevigiani è anche molto altro. Non tutto è ancora partito, ma si tratta di dettagli: «Il ristorante avrà bisogno di qualche giorno ancora per organizzarsi - assicura Garofalo - così come le stanze. Ma, sostanzialmente, possiamo dire che è tutto aperto. Di sicuro il parco (che ieri sera è stato inaugurato con un concerto di Andrea Vettoretti ndr)». È aperta anche la libreria per ragazzi, ricavata nella barchessa accanto alla splendida cappella restaurata. E appena Ca' Sugana darà il via libera alla richiesta di cambio di destinazione d'uso della villa e della seconda Barchessa - qui nessuno si sbilancia perché i pareri devono ancora arrivare - saranno pronte anche la ventina di stanze del B&B gestite, così come il ristorante, dal Gruppo Undici: verranno date in affitto sia agli ospiti di Fondazione sia ai turisti. E a Ca' Sugana è stato anche chiesto di poter utilizzare un'area accanto alla villa come parcheggio. È invece già aperta anche la piccola, ma fornitissima, esposizione di vini. Anche il prefetto Maria Rosaria Laganà è rimasta Favorevolmente impressionata da tutto il complesso: «Ho sempre visto Ca' Zenobio da fuori - ammette - non ci ero mai entrata e devo ammettere che è stupenda. Penso che si molto importante rimarcare tutti gli sforzi fatti per rendere fruibile a tutti questa meraviglia». Altrettanto impressionate anche Emanuela Parchi, consigliere provinciale presente in rappresentanza del presidente Stefano Marcon, e l'assessore trevigiano alla cultura Lavinia Colonna Preti: «Mi piace veder rinascere questo luogo, talmente bello che merita proprio di essere riempito di eventi».
LA MUSICA
Ca' Zenobio sarà anche la casa delle sette note. La splendida sala affrescata si presta a concerti di musica classica. Fondazione sta pensando alla creazione di un'orchestra formata da giovani talenti. E Garofalo va anche oltre: «Mi piacerebbe che in questa villa i bambini avessero la possibilità di toccare e provare gli strumenti. Senza insegnanti, ma solo per la curiosità di entrare in confidenza con i loro suoni. Stiamo ragionando su come concretizzare questa idea. Ca' Zenobio entra a buon diritto in quella cittadella della cultura che sta nascendo tra Ca' Spineda e Casa dei Carraresi, compreso l'archivio della Musica (ospitato nell'ex palazzetto del personale, accanto a Ca' Spineda), altro piccolo gioiello dove abbiamo messo tutto il prezioso materiale ereditato dal fallimento del teatro comunale».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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