L'EPIDEMIA
TREVISO «Si stanno riducendo i contagi e i ricoveri in ospedale,

Martedì 19 Gennaio 2021
L'EPIDEMIA
TREVISO «Si stanno riducendo i contagi e i ricoveri in ospedale, compresi quelli in Terapia intensiva. Se l'andamento verrà confermato nei prossimi giorni, ci potrà riportare in fascia gialla. E questo ci darà la possibilità di riaprire le attività e iniziare a recuperare le 12.800 visite non urgenti che durante l'emergenza sono state rinviate. Oggi dobbiamo ringraziare i cittadini trevigiani: i loro comportamenti precisi, puntuali ed etici, ormai entrati nel Dna e nella cultura di tutti, hanno dato un grande contributo in termini di calo della diffusione del virus». Parla così Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca. Il parametro Rt del trevigiano sta diminuendo. Il 31 dicembre era stato toccato il picco di 1,36 (sopra l'uno l'epidemia continua a espandersi). Adesso si è scesi allo 0,73. Il boom di dicembre va svanendo.
L'INCIDENZA
Lo confermano i dati sui contagi. Ieri nella Marca ne sono emersi 243. Il rallentamento è chiaro. E i trevigiani attualmente alle prese con l'infezione da Covid sono scesi sotto quota 6mila: ora sono esattamente 5.911 (311 in meno rispetto a ieri). Le richieste di tamponi ai Covid Point si sono più che dimezzate: da 6mila a 2.900 al giorno. Il personale può tornare a respirare, recuperando anche parte delle ferie. Ancora più importante: il tasso di positività è precipitato. «Abbiamo fatto in tutto oltre 457mila test sottolinea il direttore generale eravamo arrivati a registrare una prevalenza del 19% (percentuali di positività sui test eseguiti, ndr). Oggi siamo scesi a 10,5% ad Altivole; 8,8% a Oderzo; 7% a Treviso e 4% a Conegliano. Sembra che il virus si stia diffondendo di meno. Ma teniamo alta la guardia perché il dato rimane comunque relativo».
TRACCIAMENTO
Anche i tamponi eseguiti dai medici di famiglia (quasi 17mila, con 1.889 positivi) e dalle farmacie (1.869, con 101 positivi) hanno dato una mano. Con numeri bassi, il tracciamento può fare ancora di più la differenza. Le task force sono sempre al lavoro. Come i 30 operatori presenti nella palazzina dell'ex direzione generale del vecchio ospedale di Asolo, fulcro del distretto più colpito, che ieri hanno ricevuto il saluto del sindaco Mauro Migliorini. Di pari passo, calano i ricoveri. Al momento sono 412 i pazienti Covid positivi negli ospedali della Marca: 371 nei reparti ordinari e 41 in Terapia intensiva. Un balzo indietro consistente se si pensa che nel periodo di Natale era stata superata l'asticella dei 500 ricoveri complessivi. «C'è stato un calo anche nell'area semi-intensiva (dove ci sono 35 posti occupati, ndr) conferma Benazzi e in Terapia intensiva, dove oggi abbiamo 23 posti letto liberi: un margine molto importante per la gestione di qualsiasi situazione futura».
DUE MESI DRAMMATICI
Purtroppo quello riguardante i decessi sarà inevitabilmente l'ultimo indicatore a calare. Dal primo gennaio al 24 dicembre del 2020 nella Marca sono morte complessivamente 8.607 persone. Cioè 726 in più rispetto alla media dei tre anni precedenti (+9,2%). «Il Covid ha portato a una mortalità maggiore», allarga le braccia il direttore generale. Nello stesso periodo sono stati ricoverati in ospedale 3.997 pazienti. Con un tasso di decessi pari al 20,7%. Ieri sono mancate altre 19 persone positive al coronavirus. Con questi, i lutti tristemente contati in quasi undici mesi di epidemia, dallo scorso febbraio ad oggi, salgono a 1.190. Più della metà, esattamente 745, solo tra novembre e gennaio.
IL PROGRAMMA
Adesso si inizia a progettare il post-emergenza. Il piano è pronto. Si punta a far tornare Covid-free prima l'ospedale di Conegliano e poi quello di Oderzo. Se non ci saranno nuove impennate di contagi, l'obiettivo è avere il polo di Vittorio Veneto come unico riferimento per il Covid. In questo modo verranno progressivamente recuperate le prestazioni sanitarie sospese a causa dell'emergenza. Sono circa 12.800 le visite da riprogrammare. «Abbiamo sempre garantito i ricoveri e le prestazioni urgenti, così come le visite urgenti e a 10 giorni conclude Benazzi quando torneremo in zona gialla, sarà possibile far ripartire le attività ordinarie degli ospedali, recuperando anche le visite con priorità D e P. Una volta fuori dalla pandemia, le visite sospese saranno riprogrammate in tempi brevissimi».
Mauro Favaro
(ha collaborato Gabriele Zanchin)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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