L'amore malato tra due giovani: «Ma ho detto la verità»

Martedì 25 Giugno 2019
LA VITTIMA
TREVISO «Non ho detto la mia verità, ho detto l'unica verità». Giorgia non ha mai fatto un passo indietro. Ma se nei giorni scorsi la sua versione iniziava a mostrare le prime crepe, la decisione del Gip di ieri sembrerebbe ribaltare in maniera chiarissima la dinamica dell'incidente. La 21enne di Arcade aveva compreso che le indagini stavano portando ad altre conclusioni. Per questo, con un accorato messaggio, aveva chiesto tregua e rispetto per il dolore della famiglia di Giusi Lo Brutto. Oggi il suo telefono è spento: la ragazza intende forse lasciare le prossime mosse ai suoi legali.
Si infittiscono comunque i dubbi sulle sue parole, e sulla difesa di quanto affermato. «Non avrei mai reso una versione falsa, non avrei fatto una cosa del genere» ha ribadito Giorgia. Poi si è scagliata contro chi ha trasformato questa tragedia in una soap opera, contro chi ha nutrito i giorni di particolari su particolari. Ma oggi la ragazza dovrà rispondere ai giudici di discrepanze sempre più evidenti. Esiste un fitto scambio di messaggi, esistono testimonianze. E alcune accuse sono già praticamente cadute. La violenza sessuale, ad esempio. Di fronte allo storico degli incontri dei due ex ragazzi, avvenuti sempre in modo consensuale. Ma tutta la dinamica di quella manciata di secondi in auto prima dello schianto sta assumendo nuovi contorni.
Resta da chiedersi perchè una ragazza bellissima e solare possa- se le indagini confermeranno la versione resa da Christian Barzan- aver confezionato una versione così estrema. «Perchè Giorgia non è neppure venuta a salutarmi?» ha chiesto il ragazzo al risveglio in ospedale. Nè con te né senza di te: pare emergere ogni giorno di più la dinamica di un rapporto difficile ma impossibile da archiviare, di un legame che se non è spirituale ha una sua chimica fatta di emozioni forti, allontanamenti bruschi e riappacificazioni. Lei forse inadeguata allo status di lui, brillante studente universitario. Lui forse inadeguato alla quotidianità di lei, fatta di lavoro, ritmi regolari e chissà piani per il futuro.
Oggi entrambi chiedono all'esterno rispetto per il dolore della famiglia di Giuseppina Lo Brutto. Ma forse, quella considerazione va fatta anzitutto a livello personale da parte dei due ragazzi. Disattenzione, colluttazione, accidentalità. Oggi tutti chiedono verità.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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