«Fusaro deve restare in galera»: la Rizzotto scrive al ministro

Giovedì 18 Febbraio 2021
«Fusaro deve restare in galera»: la Rizzotto scrive al ministro
CASTELFRANCO
«Chi uccide non merita dei premi». È questa la sentenza che il popolo grida a gran voce su Facebook dopo la notizia della concessione di permessi premio a Michele Fusaro, l'ex falegname di Bassano che sta scontando 30 anni di reclusione per l'omicidio di Iole Tassitani. A loro si unisce anche la voce di Silvia Rizzotto, consigliera regionale di Zaia Presidente. «Non è accettabile che in Italia chi ha ucciso e fatto a pezzi una donna innocente, dopo appena 13 anni di galera possa usufruire di permessi premio -dice Rizzotto- Scriverò al ministro competente per evitare che Iole venga assassinata una seconda volta. Lo dobbiamo alla famiglia e alla nostra comunità». Fusaro è in carcere dal 2007 per aver ucciso e fatto a pezzi Iole Tassitani. Qualche giorno fa il Tribunale di Sorveglianza di Venezia ha dichiarato sussistenti le condizioni della collaborazione impossibile e la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura generale contro quel pronunciamento. Ciò significa che, non potendo più portare informazioni utili al caso ed essendosi comportato in maniera ligia alle regole, Fusaro potrà avere dei permessi premio.
FERITA APERTA
«Sono 13 anni per il calendario, ma chi vive nella zona di Castelfranco non potrà mai dimenticare il Natale 2007 -afferma Rizzotto- Quello che Fusaro fece sulla povera Iole è umanamente incomprensibile e inaccettabile. Ma la Giustizia non può piegarsi di fronte alla possibilità che questo assassino, peraltro reo confesso, possa mettere piede fuori dal carcere, nelle nostre città, nelle nostre piazze. Scriverò al ministro della Giustizia, dottoressa Marta Cartabia, nella speranza che una donna come lei possa intervenire per scongiurare l'ennesimo scempio italiano». Non sono solo le donne ad esprimersi contro la concessione dei permessi premio a Fusaro. Sui social, tantissimi cittadini si sono schierati con la famiglia Tassitani. Sulla vicenda di Iole Tassitani rimane peraltro ancora una grande incognita ed è per questo che, per la sorella Luisa e l'avvocato di famiglia Roberto Quintavalle, le condizioni di collaborazione impossibile non sussistono. Secondo loro, Fusaro ha ancora molto da dire, soprattutto i nomi di chi l'ha aiutato quella sera di dicembre. (lr)
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