Elezioni anti-Covid: code e maxi controlli

Lunedì 21 Settembre 2020
LA GIORNATA
TREVISO Nella prima giornata di voto per regionali, referendum costituzionale e comunali, la Marca registra un'affluenza del 41,4% per il voto regionale e un sorprendente 52,81% per il referendum. Una differenza singolare e che ha fatto parecchio discutere anche nella tarda serata di ieri, ma facilmente spiegabile. Gli elettori che vivono all'estero hanno infatti potuto spedire il voto per la consultazione referendaria per posta, mentre per regionali e comunali sarebbe stato necessario presentarsi di persona al proprio seggio. E in moltissimi, nell'anno del Covid dove viaggiare non è semplicissimo, oltre che non privo di rischi, hanno scelto di non lasciare il paese dove hanno deciso di vivere e quindi hanno rinunciato al voto amministrativo.
I DATI
Il 41% di affluenza complessiva fa ben sperare. L'obiettivo è superare il 54,8% registrato nel 2015. Quindi gli occhi sono tutti puntati su quanto accadrà oggi: i seggi riaprono alle 7 di mattina per chiudere alle 15. La scommessa è quanti trevigiani andranno alle urne in una giornata di lavoro. Guardando all'andamento nei comuni, per quanto riguarda il referendum spicca il 62,67% di Chiarano, mentre nel resto della provincia raramente si è scesi sotto il 48%. E manca ancora un giorno: evidentemente la questione del taglio dei parlamentari, voto dall'estero a parte, appassiona i trevigiani. Sul fronte regionali, il più caldo, sono solo due i comuni dove è stata già raggiunta la quota del 50%: Carbonera e Paese, mentre Rocande si è fermata al 49,97%. Nella notte sono quindi ripartiti gli appelli al voto, all'ultimo sforzo. La giornata di oggi sarà decisiva, anche se il voto nel giorno lavorative nasconde sempre tante incognite.
LE COMUNALI
La percentuale di votanti nei comuni si attesta al 50,36%, contro il 41,4 delle regionali: più di qualche elettore ha quindi scelto di votare solo per il proprio territorio. A Spresiano la percentuale più alta: 52,71%; poi Vidor 49,01%, Arcade 48,01% Chiarano 47,62%. A pochi minuti dalla mezzanotte mancava ancora il dato di Castelfranco, forse arrivato poi in notta: 45,72%. Il capoluogo castellano rappresenta il terreno di scontro più acceso. Di fronte ci sono cinque candidati sindaci; il centrodestra ha schierato tutta l'artiglieria pesante e ha portato anche Matteo Salvini a tirare la campagna elettorale. Anche in questo caso, occhi puntati su quanto accadrà oggi, sul numero di elettori che sceglieranno di andare al seggio prima di recarsi al lavoro o durante la pausa pranzo. Anche qui il tam-tam per l'ultima chiamata alle urne è diventato incessante. Nelle sfide gomito a gomito la corsa all'ultimo elettore fa sempre la differenza. La speranza è di andare su percentuali di voto molto alte.
LE TENSIONI
Di code ce ne sono state un po' ovunque, ma era inevitabile. Le norme anti-contagio, la vera novità di questa tornata elettorale, hanno condizionato elettori, presidenti di seggio, scrutinatori. Tutti a distanza di sicurezza, tutti con la mascherina e il gel disinfettante a portata di mano. E tutti in fila. La giornata di voto è andata tutto sommato via liscia, seppure tra qualche protesta per il colore delle schede - tonalità di verde troppo uguale - e la tradizionale polemica sulle matite che si cancellano, questa volta scoppiata tra Vedelago e Castelfranco, con tanto di proteste verbalizzate sotto l'occhio vigile dei carabinieri. A Treviso ci sono state alcune piccole schermaglie, tipo l'elettore che si presenta a ritirare le schede indossando la mascherina col simbolo del leone di San Marco e manda in tilt il presidente di seggio che lo invita a toglierla precisando che sono ammesse solo le mascherine chirurgiche. Di fronte al cortese ma deciso no, il presidente non ha potuto fare niente perché l'imposizione delle chirurgiche non è specificato da nessuna parte. A Ca' Sugana invece la tensione si è alzata per la lite furibonda tra due impiegati dell'ufficio elettorale che creato grande imbarazzo tra colleghi e gente in attesa di ritirare la propria scheda elettorale. Ma i veri sussulti inizieranno oggi, con lo spoglio delle schede (inizia alle 15 col referendum, a seguire le regionali; domani le comunali) e i primi risultati.
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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