Ecco la Treviso da cartolina scrigno di bellezza e cultura

Venerdì 27 Aprile 2018
LA BOMBONIERA
TREVISO La Treviso da cartolina che piace ai turisti? È quella racchiusa tra San Francesco e piazza San Vito. L'area che una nuova articolazione ha voluto chiamare I mulini. E madrina del nuovo quartiere è stata, nel giugno 2016, Carla Fracci. Le acque, il verde, le pale in legno, raccontano il fascino del luogo più fotografato della città: la Pescheria. È la Treviso del cuore e dello sguardo, il quadrante grazie a cui la città è conosciuta a livello internazionale come una Venezia in miniatura. Palazzi storici, piccoli vicoli silenziosi. È la Treviso amata da pittori e scrittori, il riverbero di quella piccola Atene che si ritrovava alla Colonna, l'osteria storica della città frequentata da Parise e Comisso. Ma è anche il luogo dei bohemien dell'ultimo cinquantennio per cui Muscoli's è una tappa irrinunciabile. Il cuore di questo quartiere è il mercato del pesce ridisegnato da Toni Follina sull'Isola della Pescheria, oggi set inedito per serate di tango e cene in bianco.
LA STORIA
Si parte dall'antico tempio di San Francesco, dove sono custodite le spoglie di Francesca Petrarca: questa illustre chiesa romanica è forse il gioiello architettonico del quartiere. E insieme spazio vivo per spiritualità, arte e musica. Proprio di fronte, nella piazza che fu un tempo il cimitero della città, a palazzo da Borso ha sede il Manzato, istituto musicale fondato nel 1858 che oggi sta vivendo una complessa transizione organizzativa e logistica. Musica e multe: pochi metri più in là è stato posizionato l'occhio elettronico ha redistribuito la circolazione veicolare del centro. Il varco di via Campana è uno degli otto attivi in città.
MODERNITÀ
E la Treviso smart è la città delle Ztl e delle multe che portano nelle casse comunali circa 100 mila euro al mese. La sosta sul ponte di San Francesco è obbligata: e il selfie di rito, nel luogo che più di ogni altro connota turisticamente la città. Nei palazzi che affacciano sul Cagnan stanno sorgendo come funghi bed&breakfast, presi d'assalto dai turisti. Piccoli bar, ristoranti e pizzerie garantiscono un'offerta enogastronomica più che interessante. E per gli amanti dei drink, bistrot come il Drop shakerano i cocktail internazionali (ma attenzione a schiamazzi e vicini). Poco più avanti lo sguardo si posa sui Buranelli, il canale di collegamento con l'artigianato veneziano. Ma ai fianchi delle due vie d'acqua c'è la nuova piazza pedonale Rinaldi. Quartiere dei bambini, come nelle intenzioni della giunta Manildo che qui ha fatto portare anche la biblioteca Brat o deserto dei Tartari come sostengono le opposizioni?
LE PIAZZE
Mulini è sinonimo di piazze restituite. Nel lembo estremo, dopo piazza San Leonardo, anche piazza Santa Maria dei Battuti, nuovo campiello trevigiano e insieme vulnus degli attuali inquilini di Ca' Sugana, per i problemi legati alla presenza di baby gang che inceppano la rinascita del commercio e la quiete dei residenti. Quartiere Mulini è anche una via che ha ripreso vita ed è diventata bellissima: vicolo Trevisi, rinato grazie ai locali di food e vintage.
CULTURA
Dici Mulini e leggi Musei: nel quartiere ha sede Ca' dei Carraresi, dimora medievale e oggi spazio del museo del Prosecco e di esposizioni temporanee, ma soprattutto il polo di Santa Caterina, completamente restaurato e sede della pinacoteca comunale ma anche delle grandi mostre a firma Marco Goldin. Non solo cultura: la Pescheria è il mercato delle Erbe della città. Ogni giorno insieme al pesce in piazza San Parisio gli ambulanti portano frutta e verdura fresca: nel luogo dove nacque il teatro Novecento di Marco Paolini e poi il cinema all'aperto e l'opera in piazza. E dove i bambini con i loro palloni hanno ingaggiato una lotta all'ultimo goal con gli abitanti. All'ingresso della piazza era difficile non distinguerlo con il suo cane Ghiro e le massime stile Michel de Montaigne: ora Michele se n'è andato. Per tutti era il sindaco della Pescheria. Un labirinto di sottoporteghi e strade in acciottolato porta infine a piazza Trentin. Qui pulsano diritto (il luogo è intitolato al giurista Silvio Trentin) e rugby, lo sport trevigiano per antonomasia. E nessuno, ma proprio nessuno, vuole la pedonalizzazione.
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