Vaccinazione conclusa per i 40 precursori

Lunedì 18 Gennaio 2021
L'EPIDEMIA
ROVIGO Era il 27 dicembre scorso quando le prime 40 dosi di vaccino Pfizer-BioNTech, scortate da una pattuglia della Stradale, sono arrivato all'ospedale di Trecenta, presidiato da due pattuglie dei carabinieri, e i primi operatori sanitari hanno ricevuto la prima dose di vaccino inaugurando la campagna vaccinale polesana. Ieri, a 21 giorni di distanza, quelle stesse 40 persone, scelte sulla base del criterio della maggiore esposizione al virus e dell'età, 12 medici, 16 infermieri, 12 Oss, 13 uomini e 27 donne, hanno ricevuto la seconda dose: nel giro di una settimana si completerà la loro immunizzazione.
IMMUNIZZAZIONE COMPLETA
Un secondo momento dalla grande importanza non solo storica e simbolica, ma anche concreta: «Sarò più tranquillo a casa e incontrerò le persone con più tranquillità», aveva sottolineato il primario di Rianimazione Giuseppe Gagliardi quando, sesto in Polesine, quel 27 dicembre ha ricevuto la prima dose.
I VACCINI SOMMINISTRATI
Da quel giorno in provincia di Rovigo sono state vaccinate 6.862 persone, delle fasce indicate come prioritarie: 3.498 tra gli operatori sanitari dell'Ulss, del territorio e delle strutture private accreditate, con un'adesione prossima al 100%, e 3.364 fra ospiti ed operatori delle Rsa, rispettivamente con il 95% e l'83% di adesione. Entro febbraio tutti riceveranno la seconda somministrazione di vaccino e si apriranno poi le porte della fase due, con la vaccinazione degli ultraottantenni, anche se ancora manca la certezza sul numero di dosi che saranno disponibili. Le attuali scorte, comprese quelle che arriveranno fino a fine mese, non permettono altro al momento e tutto, quindi, è ancora avvolto nell'incertezza.
CONTAGI IN CALO
A fronte della speranza che arriva dal vaccino, c'è anche la notizia confortante della stabilizzazione del calo dei contagi, che ovviamente non è ancora l'effetto delle dosi inoculate. Anche ieri le positività emerse sono state inferiori a 50, 48 per la precisione, 26 delle quali in persone già tracciate e in isolamento, mentre sono state quasi il triplo le guarigioni accertate, 136. Le persone attualmente positive in Polesine scendono quindi a 2.415 e l'incidenza, il rapporto fra nuovi casi e persone sottoposte a tampone, mantiene il proprio trend di discesa, attestandosi a 4,53%.
GLI OSPEDALI
Anche la pressione sugli ospedali continua a mantenersi leggermente inferiore rispetto al recente passato, con 113 ricoverati, anche se restano 20 quelli in area critica, 19 nella Terapia intensiva del San Luca e uno in Rianimazione a Rovigo. Sono scesi invece a 64 i ricoverati in Area medica e semintensiva a Trecenta, mentre sono 9 in Malattie infettive a Rovigo e 19 in Area medica ad Adria, dove c'è anche un ulteriore paziente in Psichiatria.
I DECESSI
Tuttavia, a ricordare che la situazione è tutt'altro che rosea, arriva il dato relativo alle morti Covid: sono ben nove quelle di cui si dà conto nel bollettino di ieri, con il totale dei decessi in Polesine che arriva quindi a 322. Dall'inizio dell'anno sono già 84 le persone che si sono spente, con una media che non si discosta molto da quella di dicembre, che si è chiuso con un tragico bilancio di 142 decessi. Abbondantemente superato il livello di novembre, che con 45 decessi è stato il secondo mese del 2020 con la più alta mortalità Covid, staccando nettamente i 28 di aprile, che era stato il mese nero della prima ondata. Delle nove morti delle ultime ore, solo due erano ospedalizzate, una 76enne di Rovigo e una 88enne mediopolesana, entrambe ricoverate in Area Medica Covid a Trecenta, mentre le altre sono avvenute nelle strutture per anziani. E, a proposito di residenzialità, quattro delle 48 nuove positività sono di operatori di case di riposo, tre del Csa di Adria, che nonostante le negativizzazioni continua ad essere il focolaio più numeroso e ancora attivo, con 65 ospiti e 16 operatori positivi, e uno dell'Opera Pia Bottoni di Papozze, altro focolaio ancora in espansione, che conta la positività di 42 ospiti e 22 operatori.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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