«Oggi la vera rivoluzione è essere onesti»

Lunedì 19 Novembre 2018
«Oggi la vera rivoluzione è essere onesti»
ADRIA
Non un eroe ma una persona come tante. Sotto questa veste si è presentato al teatro Ferrini Andrea Franzoso, il disobbediente più famoso d'Italia, durante l'incontro promosso dall'Azione cattolica e dal Movimento lavoratori di Azione cattolica, con il patrocinio di palazzo Tassoni in occasione della presentazione del suo libro #disobbediente! Essere onesti è la vera rivoluzione edito da De Agostini. Franzoso, originario di Cavarzere, con studi al liceo scientifico Galilei di Adria, autore televisivo oggi vive a Milano. Laureato in giurisprudenza, è stato allievo dell'accademia militare di Modena e ufficiale dei carabinieri. Per quattro anni è stato gesuita, frequentando il noviziato e il biennio di filosofia. È stato anche funzionario di Ferrovie Nord Milano.
IL CASO
Qui è balzato agli onori delle cronache dopo aver scoperto che l'allora presidente Norberto Achille si appropriava di fondi dell'azienda. E l'ha denunciato.
Il processo di primo grado si è concluso con la condanna di Achille a due anni e otto mesi di carcere per peculato e truffa aggravata. La sua vicenda ha avuto un ruolo determinante nel far approvare la legge per tutelare chi denuncia corruzione e malaffare. Come ha raccontato prima di denunciare il malaffare, Franzoso ha avuto paura: «Paura di buttare tutto all'aria per una denuncia - ha spiegato al pubblico durante il suo intervento - di giocarmi il lavoro e la sicurezza, di perdere gli amici e di restare solo, di essere giudicato. Ci sono infinite varietà di paura che si possono provare prima di un passo importante come una denuncia. Ma spesso, chi sceglie di andare avanti e di compiere quel passo, scopre che i timori e le preoccupazioni erano esagerati. Perdi qualche amico ma ti rendi conto che i veri amici altri».
La paura per lui è un alibi: «È l'arma principale dei bulli e dei disonesti - ha precisato - che senza le nostre paure non sono niente. Se capiamo questo, forse allora si può cambiare la mentalità di questo paese e non sarà più necessario disobbedire per far rispettare la legge». Per Franzoso l'incontro al Ferrini è stato il primo in pubblico dopo la nomina, avvenuta nelle scorse ore, nel consiglio di amministrazione di Trenord, l'azienda dove lavorava i cui vertici sono stati da lui denunciati. «Tornare in azienda non è un problema mio ma degli altri», ha concluso.
G.Fra
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