In 300 a fare la spesa e anche il tampone

Sabato 23 Gennaio 2021
LA RICERCA
ROVIGO Si sono messi in fila al supermercato per sottoporsi al tampone di ultima generazione. Giovedì la galleria del supermercato Aliper di viale Porta Adige si è trasformata in un vero e proprio Covid point per la ricerca del temuto virus. Ben quattrocento i rodigini che in poche ore si sono sottoposti al test rapido gratuito, tra i quali un centinaio di dipendenti del supermercato. A coordinare il maxi test è stata la Croce rossa in collaborazione con l'università di Padova e la Regione. Lo ricerca cui la catena dei supermercati Alì ha partecipato, mettendo a disposizione gli spazi, è quella coordinata dalla dottoressa Francesca Russo, direttrice della Prevenzione in Regione, insieme al professor Vincenzo Baldo e ad Azienda Zero. Nonostante l'iniziativa del tampone gratuito al supermercato non sia stata pubblicizzata, a Rovigo si è rivelata un vero successo.
RISPOSTA DI MASSA
Circa 300 i clienti che l'altra mattina si sono recati a fare la spesa e dopo avere letto il cartello che avvisava della possibilità di sottoporsi subito gratuitamente al tampone rapido di terza generazione (ossia quello con un'attendibilità stimata intorno al 97%), non ci hanno pensato un attimo e si sono subito messi in fila davanti alla postazione della Croce rossa che era stata allestita in fondo alla galleria. Per sottoporsi al test rapido bastava dimostrare di essere residente in provincia di Rovigo esibendo un documento identificativo. Dopo appena 15 minuti, il responso. Dati che per il momento non sono stati resi noti in via ufficiale, ma che saranno oggetto della ricerca finanziata dalla Regione. Il numero di positivi pare si sia attestato intorno alle due persone.
LA COLLABORAZIONE
«Anche il nostro personale ha aderito - conferma il vicepresidente di Alì e Aliper Gianni Cannella - abbiamo dato la disponibilità dei nostri punti vendita, ma il tutto è gestito dalla Croce rossa in collaborazione con l'Università di Padova. In questa seconda ondata il virus si è fatto particolarmente sentire. Attraverso i continui screening del personale abbiamo individuato diversi asintomatici e siamo riuscito così a evitare focolai. Ecco perché appena ci è stata chiesta la disponibilità dalla Regione, abbiamo subito aderito alla campagna di tamponi anche per i clienti. Rovigo si è confermata, attraverso lo screening, un'area meno toccata dalla pandemia. La stessa indagine nel Padovano ha individuato, infatti, un numero più elevato di asintomatici».
IL PROGETTO
«Vogliamo campionare la popolazione del Veneto per capire come il virus si è stratificato» ha spiegato in merito il governatore Luca Zaia presentando il maxi screening di massa che ha l'obiettivo di individuare gli asintomatici in contesti a elevata affluenza, appartenenti a differenti classi di età. Sarà condotto su almeno 3.011 volontari delle sette province, arruolati anche in centri commerciali, come successo a Rovigo. Il campione è stato calcolato «sulla base della popolazione del Veneto, stimando una prevalenza di positività al Covid-19 del 2%, con un margine di errore dello 0,5% e quindi un range tra l'1,5% e il 2,5%. I soggetti verranno arruolati in aree di grande afflusso, prediligendo quelle in grado di garantire elenchi nominativi al fine di poter registrare l'esito dell'esame. Noi invece vogliamo capire quanto l'infezione sia penetrata nella popolazione generale».
Per la ricerca è stato coinvolto anche il Dipartimento di Matematica dell'università di Padova, con il professor Alessandro Sperduti, che si occuperà di elaborare i modelli matematici relativi alla curva del contagio e alle altre variabili. Non è escluso che il campione dei 3.011 volontari possa essere ampliato in un secondo momento. Il progetto, coordinato dal professor Vincenzo Baldo, componente del Comitato tecnico scientifico regionale, docente all'università di Padova, si sta svolgendo in vari luoghi delle diverse province venete.
Roberta Merlin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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