«Ex zuccherificio come una giungla»

Sabato 8 Agosto 2020
«Ex zuccherificio come una giungla»
ADRIA
Un'area diventata così incolta da sembrare un pezzo di giungla. La comunità di Bottrighe si sente abbandonata dalla giunta Barbierato ed è stanca delle promesse non mantenute da palazzo Tassoni. «L'area dell'ex zuccherificio - spiega Claudio Bellini - è ormai solo zucchero amaro per noi. Sono trascorsi 18 mesi da quando abbiamo denunciato lo stato di degrado in cui si trova parte della zona. Mi riferisco in particolare al pericolo creato dalle piante e dalla vegetazione. La segnalazione era stata fatta durante una assemblea pubblica in paese».
SITUAZIONE PEGGIORATA
La situazione, secondo Bellini, è diventata ancora più critica dopo il fortunale dei giorni scorsi che ha provocato danni in paese e su tutta la fascia della sinistra Po. «Ritengo - precisa - che sia giunto il momento di intervenire. Non si può aspettare oltre. Abbiamo aspettato qualche giorno che si placassero i disagi causati dal mal tempo a inizio settimana per ricordare a chi di dovere le proprie responsabilità». A chi si riferisce? «Mi riferisco senza mezze misure al signor sindaco Omar Barbierato. Non sarà un tecnico, come ha affermato più volte, ma nel suo ruolo di primo cittadino è responsabile della salute e della pubblica incolumità».
Diciotto mesi fa cosa avevate chiesto al sindaco? «Ritorniamo un passo indietro. Sono trascorsi esattamente circa 18 mesi dall'assemblea che si è svolta in paese. Quel giorno, in sala polivalente, avevo e abbiamo sollevato il problema della giungla che si è sviluppata presso l'area dell'ex zuccherificio».
LA RICHIESTA
«In quella occasione abbiamo chiesto al sindaco, presente con tutta la giunta, di chiedere un incontro al curatore fallimentare dell'area, il dottor Pietro Maschietto, un commercialista di Treviso, affinché provvedesse a effettuare intervento, anche minimo, di potatura e di messa in sicurezza delle piante ad alto fusto presenti nell'area. In questo lasso di tempo queste piante sono diventate un vero e proprio pericolo per chi transita in via Risorgimento e per l'area del cimitero. Non solo le foglie di queste piante ostruiscono le grondaie e sporcano i tetti delle famiglie residenti in zona, ma i rami cadono spesso al suolo. A inizio settimana, dopo il fortunale, sono caduti dei grossi rami. È intervenuta anche la Polizia Locale che ha preso visione della situazione».
Cosa dovrebbe accadere ora per lei? «Mi auguro che questa volta il sindaco si decida a scrivere al curatore fallimentare e lo richiami alle sue responsabilità quale custode del patrimonio nonché anche responsabile dei problemi che stanno creando».
DANNI ALLA COMUNITÀ
«Dopo 15 anni di sua gestione, queste piante sono un pericolo per la nostra comunità rivierasca - continua -. Invito inoltre il sindaco a salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini di Bottrighe. Provveda alla fase di potatura e di messa in sicurezza dell'area e giri la fattura al curatore». Secondo lei si muoverà qualcosa? «Non mi illudo che questa segnalazione a distanza di 18 mesi dalla precedente possa portare a qualche risposta. Era comunque doveroso farla».
Guido Fraccon
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