COMUNE AZZERATO
ERACLEA Un avvocato rampante, rampollo di una delle più

Mercoledì 20 Febbraio 2019
COMUNE AZZERATO ERACLEA Un avvocato rampante, rampollo di una delle più
COMUNE AZZERATO
ERACLEA Un avvocato rampante, rampollo di una delle più importanti famiglie della zona che ha un'impresa di distribuzione di bevande conosciuta in tutta la provincia. Lui è Mirco Mestre, sindaco di Eraclea, 44 anni, sposato, due figlie, diventato avvocato nel 2007 con studio legale a San Donà. Ed ora tra gli arrestati nella maxi operazione avviata nel Veneto orientale dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia con il coordinamento dalla Dda di Venezia. Le forze dell'ordine lo hanno arrestato la scorsa notte, nella sua villa di via Interessati dove ieri nessun vicino a voluto rilasciare alcun commento.
VOTO DI SCAMBIO
Nel mirino sono finite le elezioni del 5 giugno 2016 che sancirono l'elezione a sindaco di Mirco Mestre. Per lui la vittoria fu all'ultimo voto. O meglio per appena 81 voti. Questa la differenza accumulata contro il candidato uscente, l'ex sindaco Giorgio Talon, candidato del centro sinistra. Ora la sua accusa parla di voto di scambio con la criminalità organizzata. Una notizia che ha letteralmente sconvolto il paese. Al pari dell'ambiente degli avvocati veneziani, all'interno del quale Mirco Mestre è stato descritto con parole di stima, come un professionista corretto e dai modi di fare eleganti.
LA CARRIERA POLITICA
Alla sua prima esperienza politica, ad estrarre il suo nome dal cilindro fu Graziano Teso, ex sindaco e attuale vicesindaco, indagato in a questa vicenda. Ambizioso il progetto: formare una grande lista civica, denominata Eraclea Sì Cambia, con all'interno persone provenienti da differenti esperienze politiche, sia di centrodestra che di centrosinistra. Al centro un nome nuovo, quello di Mirco Mestre appunto, con la volontà di avviare un nuovo modo di fare politica. Di fatto una forma di rottura con il passato per cercare di rilanciare il territorio.
LO SCENARIO
A fare da garante lo stesso Graziano Teso, politico di lunga esperienza, uno dei più importanti della storia amministrativa di Eraclea, ex iscritto a Forza Italia e già sindaco dal 2006 al 2011 ma anche dal 2004 al 2005 quando poi presentò le dimissioni per colpa delle divisioni tra la maggioranza. Nel 2016 le divisioni si registrarono prima delle elezioni, con il centrodestra spaccato proprio sul nome di Mirco Mestre. Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia scelsero di candidare Gianni Cerchier, pazziatosi al terzo posto nella classifica elettorale e fermo ai banchi di opposizione. Di fatto una vittoria di Graziano Teso prima ancora del suo pupillo Mirco Mestre che in questi due anni di amministrazione è apparso a tratti riservato. Per non dire lontano dai banchi della ribalta.
LA FIGURA DI TESO
E anche per questo in molti indicavano Graziano Teso, come il vero sindaco. O comunque come l'amministratore in grado di tenere le redini del Comune. Un accostamento quasi scontato per un politico navigato come lui, che nel 2007 era stato indagato per abuso d'ufficio e creazione di discarica abusiva. Una vicenda che in molti ieri mattina hanno ricordato osservando gli uomini della Guardia di Finanza e dalla Polizia mentre uscivano dal Municipio con una serie di faldoni e documenti. E ieri pomeriggio proprio il vicesindaco ha rotto il silenzio per lanciare messaggi di solidarietà nei confronti del sindaco e al tempo stesso rassicuranti per i cittadini. «Siamo tutti esterrefatti per quanto accaduto ha detto era impossibile immaginare una situazione simile. Esprimiamo la nostra totale solidarietà al sindaco Mestre del quale continuiamo ad avere la massima fiducia e la piena vicinanza a tutta la sua famiglia. Siamo certi che chi sta indagando lo farà nel migliore dei modi e nella massima chiarezza, ci auguriamo che tutto si risolva il prima possibile». Per quanto possibile il vicesindaco si è detto inoltre fiducioso. «Abbiamo fatto dei controlli ha sottolineato il vicensindaco e nei nostri documenti non risulta nulla».
IL FUTURO
Per quanto riguarda il futuro rimane tutta da decifrare cosa accadrà nei prossimi giorni, soprattutto se verrà avviato dal Prefetto l'iter per lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. «La legge si presta a varie interpretazioni ha concluso Teso abbiamo già chiesto un incontro in Prefettura ma non abbiamo ottenuto risposta. A livello amministrativo c'è un unico dato: l'Amministrazione continua la propria attività con la supervisione del vicesindaco come previsto in queste situazioni. Sicuramente nei prossimi giorni tutto sarà più chiaro».
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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