Tracciati 8 grifoni, monitorati per conoscere le abitudini

Martedì 11 Giugno 2019
Tracciati 8 grifoni, monitorati per conoscere le abitudini
I GRIFONI
UNIVERSITÁ Nell'ambito del programma di monitoraggio del progetto Europeo Interreg Italia-Slovenia Nat2Care domenica scorsa sono stati catturati 8 esemplari di grifone alla Riserva Naturale del Lago di Cornino di Forgaria del Friuli. L'operazione è stata condotta in sinergia dal personale della Riserva Naturale del Lago di Cornino e dai ricercatori del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell'Università di Udine. Queste attività sono finalizzate alla predisposizione di dispositivi di tracciamento satellitare, detti tag, e di anelli di riconoscimento individuale in materiale metallico e plastico. Sono stati applicati 8 tag satellitari acquistati dall'Università di Udine nell'ambito del progetto grazie al finanziamento dal Fondo europeo di sviluppo regionale. Il progetto Nat2care è finalizzato al coinvolgimento della cittadinanza per la conservazione della biodiversità e di specie animali e vegetali a livello transfrontaliero. Questo progetto coordinato dal Parco delle Prealpi Giulie coinvolge il Parco delle Dolomiti Friulane, il Parco Nazionale del Triglav, l'Istituto Nazionale di Biologia Sloveno, la scuola Naklo e l'Università di Udine. Il Grifone (Gyps fulvus) è considerata una specie in pericolo critico nelle liste Iucn italiane. «I tag satellitari spiega Sefano Filacorda, coodinatore dei progetti dell'Ateneo friulano sulla fauna selvatica - consentono di rilevare la posizione degli animali in tempo reale trasmettendo i dati attraverso la rete telefonica Gsm. Oltre alla posizione i tag ci forniscono preziose informazioni sul loro comportamento: ad esempio possiamo sapere quanto tempo passano in volo, dove si alimento e quali sono i principali rischi che corrono». I grifoni nidificano sulle falesie e si nutrono di carcasse di animali morti, sia selvatici che domestici, svolgendo un importante ruolo di spazzino. I dispositivi sono fissati sul dorso dei grifoni con un imbrago in teflon e sono dotati di due celle fotovoltaiche per garantire una lunga durata nel tempo (circa due anni). Alcuni degli esemplari monitorati hanno già attraversato il confine italiano dirigendosi in Slovenia e Croazia. «I progetti di cooperazione Interreg sottolinea Filacorda - svolgono un ruolo molto importante nello studio degli animali a livello transfrontaliero garantendo la possibilità di condividere dati e informazioni tra i diversi partner interessati nella predisposizione di misure più efficaci di conservazione». I grifoni radiotaggati sono stati sottoposti a rilievi biometrici ed esaminati dal medico veterinario Stefano Pesaro per verificarne lo stato di salute.
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