SERRANDE ABBASSATE
PORDENONE Oltre un mese di chiusura e, per i più, l'ora

Domenica 12 Aprile 2020
SERRANDE ABBASSATE PORDENONE Oltre un mese di chiusura e, per i più, l'ora
SERRANDE ABBASSATE
PORDENONE Oltre un mese di chiusura e, per i più, l'ora di rialzare le saracinesche appare ancora lontana. Fra affitti da pagare e nuove collezioni invendute, il rischio che qualche serranda non si alzi più in città c'è. Ma la volontà della maggior parte è quella di tener duro. Lo assicura la rappresentante di Federmoda Antonella Popolizio e lo ribadiscono, in una serie di video pubblicati in questi giorni da C'entro anch'io, molti dei commercianti, con il motto noi ci siamo. E se l'e-commerce appare ancora un progetto da sviluppare, in molti in questi giorni hanno tentato la strada del delivery: per i prodotti alimentari naturalmente, ma anche per l'abbigliamento, le calzature, l'oggettistica e l'erboristeria. E l'idea è quella di proseguire anche oltre l'emergenza, per cambiare le modalità dello shopping in centro.
MERCE A CASA
Con i video spiega la rappresentante di Federmoda stiamo cercando di mantenere vivo il legame con la clientela e ricordare che noi ci siamo. Siamo stati i primi a chiudere per senso di responsabilità e speriamo di poter riaprire presto, come consentito adesso per i negozi di abbigliamento per bambini e neonati, e di farlo in sicurezza, con le stesse regole che vigono nei supermercati. Abbiamo chiuso per primi ricorda Popolizio pensando al bene nostro, delle persone con le quali lavoriamo e della clientela, speranzosi anche di trovare una quadra con i provvedimenti del Governo. Ma le difficoltà sulla cassa integrazione in deroga non sono state poche e anche il credito d'imposta del 60 per cento sugli affitti non basta, perché significa che dobbiamo pagare subito per poi riavere il 60 per cento sotto forma di detrazione fiscale. I commercianti hanno tutta la volontà di onorare i loro debiti, ma molte attività devono fare i conti con indebitamenti precedenti e con le nuove collezioni da pagare. I piccoli negozi non hanno una situazione patrimoniale tale da poter supportare questo indebitamento e chi ha liquidità dà la precedenza agli stipendi del personale. Abbiamo lasciato i negozi alla fine dei saldi invernali e abbiamo le collezioni primaverili invendute da pagare ai fornitori, con accordi difficili. Apriremo e dovremo acquistare la merce per l'autunno, e questo con un prevedibile calo delle vendite: basti pensare che in Cina dopo la riapertura c'è stata una riduzione del 50 per cento degli affari. Ma siamo fiduciosi e aspettiamo il nuovo decreto. La volontà è quella di tenere duro, anche se ci sono commercianti che potrebbero rinunciare a riaprire.
TRASFORMAZIONE
Ma se per l'e-commerce c'è ancora da lavorare, diverse attività stanno tentando la strada delle consegne a domicilio. Ci sono i cocktail di Micco's Bar e la pasta della Casa del tortellino. Ma ha attivato le da qualche giorno il servizio anche Errea Pordenone. E la lista continua con Complemento oggetto, le calzature di Orietta Meggetto, i gadget come la maglietta sull'autodichiarazione e le mascherine dell'Aquilone, l'erboristeria L'albero della vita, Senso unico e La dame. Questo è il momento peggiore per sviluppare un vero e proprio e-commerce commenta Popolizio , ma molte attività si stanno dando da fare con il delivery. Da questo punto di vista, questo periodo ha permesso di rodarci e si potrà sviluppare, per dare la possibilità al cliente fidelizzato di vedersi recapitare a casa la merce acquistata nel negozio di fiducia.
ALBERGHI
Non vanno meglio le cose per gli alberghi del territorio, per la maggior parte chiusi nonostante il Dpcm non lo imponga e che hanno già perso importanti appuntamenti come quelli fieristici. E neanche il voucher salvavacanza appare di grande aiuto per le strutture ricettive del territorio: Può essere utile spiega Giovanna Santin di Federalberghi soprattutto per quelle che lavorano con pacchetti vacanza prepagati, non per chi invece lavora soprattutto con la clientela business. A livello regionale Federalberghi sta invece progettando un'azione di marketing territoriale con offerte locali, considerato anche che dopo la riapertura è prevedibile che non si potranno comunque fare viaggi a lungo raggio o all'estero.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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