CONSIGLIO
PORDENONE Fondi dalla Finanziaria regionale per il progetto preliminare

Martedì 12 Novembre 2019
CONSIGLIO PORDENONE Fondi dalla Finanziaria regionale per il progetto preliminare
CONSIGLIO
PORDENONE Fondi dalla Finanziaria regionale per il progetto preliminare del ponte sul Meduna. Lo ha annunciato l'assessore alla Mobilità Cristina Amirante, dopo l'incontro che l'amministrazione ha avuto ieri con l'assessore regionale Graziano Pizzimenti: «Confermo quanto era stato già detto dalla Giunta, che con la Finanziaria di quest'anno arriveranno le risorse per il progetto ex preliminare, per il quale il primo stanziamento era del tutto insufficiente. La progettazione ha aggiunto - non vedrà una sola corsia per senso di marcia, ma un ponte che raddoppia le corsie e prevede anche pedonali e ciclabili in sicurezza». E contesta la tesi di Nicola Conficoni (Pd), secondo il quale lo stesso progetto di fattibilità e non uno studio - era l'obiettivo che il Peg prevedeva di raggiungere entro il 25 dicembre di quest'anno.
GEA E RIFIUTI
Il porta a porta spinto costerebbe due milioni di euro, e sarà un ente terzo a valutare questa possibilità. Il dibattito sulle partecipate tocca per l'ennesima volta la questione del sistema di raccolta rifiuti, e il sindaco Alessandro Ciriani aggiunge nuovi elementi sulla posizione dell'amministrazione: «È necessario un nuovo sistema? Potrebbe essere, potrebbe non essere. Noi non prenderemo una decisione a favore o contro per un capriccio, ma per non procurare alcun danno ai cittadini e per garantire la qualità del servizio. Anche perché i costi che in questo momento dovrebbero essere sostenuti sono di circa due milioni di euro, per un servizio che probabilmente non cambierà le sorti della città. Gea affiderà dunque a un'agenzia terza il compito di dirimere la controversia». Al centro del dibattito anche i presunti tempi lunghi della fase di studio in vista di un possibile ingresso di Gea in Ecosinergie: «Il primo traguardo politico è stato quello di rompere quel ghiaccio. I tempi entro i quali dare queste risposte li dettano il buon senso e la complessità degli argomenti».
QUOTE ATAP
Nessuna svendita ai privati della società di trasporto pubblico, ma la cessione di una quota di azioni che consenta di finanziare alcuni investimenti. Su questo, ieri l'amministrazione comunale si è confrontata con Friulia. «Qui nessuno vuole svendere Atap chiarisce il sindaco -, e non vogliamo neppure che la società possa passare in mano privata, anche se in almeno due città capoluogo di questa regione il privato c'è già. Vendiamo ciò che si può vendere a Friulia per ottenere il duplice risultato di mantenere in mano pubblica il tpl e di vendere quelle parti che sono indispensabili per garantire gli investimenti». Quanto alla convenienza dell'operazione, il sindaco sottolinea che «ci sono sì due milioni e mezzo di utili stimati, ma ce n'erano quattro milioni e mezzo prima, quindi è evidente che c'è un calo secco dei dividendi per i Comuni. Inoltre, il nuovo sistema di controllo degli orari comporta multe salate. Non intendiamo rinunciare a tutto, ma a quella parte che Friulia stimerà essere appetibile. Ciò che sicuramente non si potrà fare con quei soldi è usarli in parte corrente. Fin dal principio abbiamo detto che quei soldi servivano per finanziare la casa di riposo».
INTERPORTO
Per la società, l'amministrazione sceglie il mantenimento della partecipazione a breve termine e una successiva dismissione della quota, d'intesa con il socio di riferimento, la Camera di commercio di Udine e Pordenone. «A noi risulta conferma Ciriani - che il Decreto Madia abbia chiaramente interpretato le attività di carattere intermodale come incompatibili con la presenza dell'ente pubblico. Noi, con il 15 per cento, siamo soci di minoranza. Il Comune di Pordenone aderirà alla proposta dell'azionista di maggioranza».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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