COMMERCIO IN ROSSO
PORDENONE In principio era viale Marconi e, poco più

Giovedì 13 Agosto 2020
COMMERCIO IN ROSSO
PORDENONE In principio era viale Marconi e, poco più in là, piazza Risorgimento. Poi, nel mezzo, è stata la volta di piazzetta Freschi, ormai ridotta a luogo di transito fra le vetrine vuote e le panche deserte. Ora la macchia si allarga al primo tratto di via Cavallotti: un'area sempre più vasta, sul limitare del ring, a ridosso del centro, dove si moltiplicano gli immobili sfitti e le vetrine vuote. L'addio più pesante è stato, all'inizio dell'anno, quello di Angelo Carlet e della moglie Silva, anima del comitato dei commercianti della via e promotori di tante iniziative, che hanno abbassato le saracinesche del supermercato dopo quasi sessant'anni per la meritata pensione.
VENDESI
Ma il cartello vendesi che campeggia sulle storiche serrande verdi è solo uno dei tanti, su un lato e sull'altro della strada. Immediatamente prima, diviso dal supermercato da vicolo degli Operai, un altro locale in cerca di conduttore. Subito dopo altri spazi ancora, un outlet del caffè e uno spazio per distributori automatici di bevande, fino al grande palazzo degli ex Magazzini del lavoratore che, in attesa della nuova sede Hydrogea, ha visto al piano di sotto alternarsi in breve tempo un fast food e ora un ristorante indiano. E le cose non vanno meglio dall'altra parte della strada, nell'ultimo scorcio della strada che si affaccia su piazza Duca d'Aosta: dopo la pasticceria Tomadini, un computer point e una palazzina di uffici, il cartello affittasi spunta dove prima c'era un'erboristeria. E poi è un'alternarsi di pieni e vuoti, dal barbery shop allo spazio di coworking, dove l'avviso all'esterno segnala come tre delle quattro postazioni siano disponibili. Nel mezzo, la piazzetta Freschi appunto, dove la statua del vescovo sembra volgere uno sguardo malinconico sulle panchine quasi sempre vuote e sulle vetrine deserte e dove gli ultimi a essere rimasti sono un'agenzia per il lavoro, un'agenzia immobiliare e lo studio di un geometra. Attività che, complice anche il Covid-19 e gli ingressi su appuntamento, non bastano certo a portare vita nella piazza, ridotta a semplice punto di passaggio fra piazza Costantini e via Cavallotti. Su quest'ultima, superato l'accesso alla piazzetta e mano a mano che ci si avvicina a piazzale Ellero e a piazza XX Settembre, la situazione pare migliorare e annovera anche qualche arrivo recente, da un'attività di elettricista recentemente insediata a un trasferimento altrettanto recente, quello del calzolaio Golisano, proveniente da un'altra delle zone difficili della città dal punto di vista del commercio, quella di piazzale Risorgimento, sempre più spesso coinvolta da risse.
IL RESTO
E poi, via via, agenzie immobiliari e di viaggi, botteghe artigianali, fino al pizza-kebab per asporto e alla storica pellicceria Fagnini. Ma se la zona attorno a viale Marconi è da tempo una di quelle più difficili per il commercio e paga ora anche lo scotto dei cantieri (fra gli ultimi addii, quello del bazar cinese che si trovava all'inizio della strada, poco oltre piazza Duca d'Aosta, il post lockdown ha aggravato un po' dovunque, in centro come nei quartieri, una situazione già complicata per tante piccole attività. E anche sui siti di annunci economici spuntano continuamente le attività in vendita: si va da un bar in una zona di scuole e uffici a tanti uffici e negozi sfitti; dallo spazio al pian terreno che affaccia proprio fra via Cavallotti e piazzetta Freschi a magazzini e depositi nelle zone più periferiche come la Comina. E poi ancora un negozio in via Montereale e uno in via Oberdan. E se il centro storico soffre da tempo, le attività in vendita sono anche all'interno dei centri commerciali come il Meduna o in periferia, come a Rorai Grande.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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