Vigili, braccio di ferro sui nuovi turni

Giovedì 25 Aprile 2019
Vigili, braccio di ferro sui nuovi turni
PALAZZO MORONI
PADOVA Il comandante vuol tornare a lavorare sei giorni su sette, come accadeva fino al 2015. Molti agenti però scuotono la testa, fanno le barricate e arrivano perfino a minacciare uno sciopero durante la maratona di Padova: «I due giorni di riposo settimanale non si toccano». Parte da qui il braccio di ferro all'interno del corpo della Polizia locale. L'incontro organizzato ieri nell'ufficio del sindaco è durato quattro ore. Lo sciopero è stato scongiurato, le parti si rivedranno il mese prossimo e il comandante Lorenzo Fontolan ha già in mano la carta per arrivare all'accordo: l'organizzazione dei turni resterebbe basata su cinque giorni settimanali, ma il sabato verrebbe considerato un giorno come tutti gli altri e non un giorno dove gli agenti siano prevalentemente a riposo. In questo modo verrebbe garantita una maggior presenza di personale in una giornata così importante.
L'ORGANIZZAZIONE
Attualmente gli agenti padovani sono 250, di cui 220 impegnati anche nei servizi esterni. Per comprendere i motivi della loro rivolta bisogna fare un passo indietro. Storicamente i vigili padovani hanno sempre lavorato sei giorni su sette, come accade anche nelle altre grandi città del Veneto. Nel 2016, però, con l'amministrazione Bitonci è entrata in vigore la riorganizzazione attuata dall'ex comandante Antonio Paolocci: non più sei ore al giorno per sei giorni settimanali, ma un'ora in più al giorno per lavorare cinque giorni. Una riorganizzazione prima contestata e poi metabolizzata dagli stessi agenti.
Ora però c'è di nuovo tensione. Il comandante Lorenzo Fontolan, nominato dall'amministrazione Giordani, da mesi sta tentando di tornare alla vecchia organizzazione basata sui sei giorni lavorativi. Il motivo è legato alle esigenze della città: mentre dal lunedì al venerdì sono in strada 150 agenti, l'attuale organizzazione prevede che al sabato ce ne siano 70 e alla domenica 50. Il problema, per il comandante, è soprattutto legato al sabato. «Riusciamo a coprire bene la zona del centro - ha spiegato Fontolan al sindaco Giordani -, ma con questi numeri al sabato non possiamo mai essere presenti nei quartieri, nei parchi, al mercato di Ponte di Brenta, alla galleria San Carlo». La volontà di tornare alla vecchia organizzazione cozza però con quella di molti vigili, che fanno muro ed erano arrivati perfino a minacciare di indire un'assemblea proprio per domenica. Il caos sarebbe stato inevitabile.
LA TRATTATIVA
All'incontro di ieri hanno partecipato tutte le sigle sindacali. Il delegato Uil, Francesco Scarpelli, appare soddisfatto: «Inizialmente le posizioni erano diametralmente opposte, perché l'amministrazione prospettava un perentorio ritorno ai sei giorni lavorativi. Dopo una lunga discussione, in cui anche noi abbiamo manifestato la volontà di aumentare il personale al sabato, c'è stata un'apertura da parte dell'amministrazione. Le proposte sono sospese fino al 30 giugno e il tavolo della trattativa resta aperto. Formuleremo proposte che vadano incontro sia agli agenti che ai cittadini».
IL PRIMO CITTADINO
«Ben venga il dialogo - è la posizione del sindaco -, ma sono fermo negli obiettivi di servizio che dobbiamo garantire ai padovani. Rispetto molto i dipendenti e le loro rappresentanze e non ho pregiudizi nel considerare con loro nuove proposte che formuleranno nelle prossime settimane. Ovviamente l'obiettivo, dal quale comunque non derogherò è che, dopo tre anni di scarsa presenza sul territorio e nei quartieri nelle giornate di sabato, si torni a una situazione che garantisca un controllo più capillare: me lo chiedono i padovani e tanti comitati nelle zone decentrate, e io non posso e non voglio girarmi dall'altra parte».
La partita resta aperta, intanto nei prossimi mesi sarà bandito un nuovo concorso per assumere personale: si parla di un numero compreso tra i dieci e i venti agenti. L'ultimo concorso è stato nel 2008 e la graduatoria è ormai cessata. Oggi l'età-media dei vigili supera i cinquant'anni e tutti concordano sul fatto che ci sia bisogno di nuove forze.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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