«Sono malato, Presidente mi aiuti»

Lunedì 11 Maggio 2020
«Sono malato, Presidente mi aiuti»
IL CASO
PADOVA Da servitore dello Stato è finito negli ingranaggi della macchina della giustizia. Colpito da una rara malattia invalidante, ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere aiuto e uscire da quello che per lui è ormai divenuto un incubo. Il protagonista della vicenda è un poliziotto di 55 anni, Luca Buttarello in forza alla Questura di Padova. «Con grande orgoglio - si legge nella missiva - servo il mio Paese da 35 anni e non mi sono mai risparmiato ma, piombato ora in una insidiosa condizione di sconforto e dopo avere invano bussato ad alcune porte istituzionali, ho la necessità di rivolgermi alla più alta carica dello Stato per avere un po' di attenzione».
IL PROBLEMA
L'agente è poi entrato nello specifico del suo grave problema di salute: «Dentro il mio cervello - ha proseguito - si è sviluppato un raro tumore, una neoplasia maligna contro cui sto cercando di combattere con tutte le mie forze e con le risorse economiche miserabili di cui dispongo». Buttarello punta il dito sulla vicenda che l'ha visro protagonista: «Ho motivo di ritenere che la malattia che mi ha colpito altro non sia che il velenoso frutto di 27 anni di preoccupazioni e sofferenze, notti insonni ed esborsi di denaro per tentare di difendermi da processi e situazioni difficili che hanno costellato la mia professione». L'episodio cui si riferisce è avvenuto il 31 marzo del 1992 quando l'agente si trovava in servizio alla stazione metropolitana di Milano. Secondo l'accusa, nel corso di un fermo di Polizia per arrivare all'identificazione di un soggetto, sarebbe partito un calcio al basso ventre della persona fermata. A sferrarlo sarebbe dato un collega. Dopo mesi da quell'episodio, la presunta parte lesa avrebbe denunciato il poliziotto per i danni ma anche lo stesso Buttarello che, nonostante si fosse sempre espresso come estraneo ai fatti, la Corte lo condannò ad otto mesi di reclusione per non aver impedito il calcio. E dovrà pagare oltre 300mila euro a titolo di danno che il ministero ha ritenuto di riconoscere ed elargire alla parte lesa. «Per ora mi è stato pignorato un quinto dello stipendio ed ipotecata la casa di famiglia a me intestata, un vecchio immobile frutto esclusivo di una vita di lavoro del mio stimato padre ultra-novantenne - scrive a Mattarella - Aldilà della verità fattuale così come ricostruita dai Tribunali, mi sento come un fusibile' a basso amperaggio di un circuito elettrico chiamato a sobbarcarsi da solo, in virtù del principio solidaristico, un importo da capogiro che faccio perfino fatica a pronunciare e di cui non ho alcuna disponibilità».
LA POSIZIONE
La vicenda è seguita con attenzione anche dal sindacato Fsp. Maurizio Ferrara, vicario regionale: «Un anno fa Fsp con altre sigle sindacali ha ritenuto di segnalare al Ministero dell'Interno e al capo della Polizia Paolo Gabrielli la tragedia umana e giudiziaria del collega Luca Buttarello. Il tempo trascorso, il silenzio serbato alla nostra denuncia e l'assenza di una risposta, ci induce a sostenere con maggiore convinzione la situazione del nostro collega. Ci batteremo fino in fondo per aiutarlo in questo suo difficile percorso».
Cesare Arcolini
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