Offese al produttore, Bertè risarcisce ed evita il processo

Venerdì 19 Aprile 2019
GUERRA TRA VIP
PADOVA Hanno preferito scendere a patti ed evitare uno scomodo processo. La cantante Loredana Bertè e l'amico giornalista Malcom Pagani, figlio della scrittrice Barbara Alberti, hanno trovato un accordo risarcitorio con la parte civile prima dell'inizio del processo. Erano imputati di diffamazione davanti al giudice monocratico Laura Chillemi per alcuni epiteti rivolti all'imprenditore kosovaro Behgjet Pacolli, già marito di Anna Oxa, nell'autobiografia dal titolo Traslocando che la Bertè aveva pubblicato con la casa editrice Rizzoli nel 2015 assieme a Pagani, chiamato a rielaborarne gli sfoghi. Nel libro, stampato da Grafica Veneta a Trebaseleghe (da qui la competenza del tribunale padovano), l'imprenditore edile, ora ministro degli Esteri del Kosovo, viene definito testa di c..., manager del c... e ancora dalla sinistra fama di contrabbandiere. Sono gli strascichi di un rapporto professionale mai decollato tra litigi e incomprensioni. Nei primi anni 2000 Pacolli aveva dato vita ad una casa discografica, la B&G, ingaggiando, oltre ad Ivana Spagna, pure Loredana Bertè.
A distanza di molti anni l'istrionica artista aveva deciso di togliersi qualche sassolino dalle scarpe criticando colleghi, autori, discografici e produttori che avrebbero ostacolato i successi di una lunga carriera professionale. Il suo ex produttore Pacolli si era sentito offeso nell'onore e nella reputazione e non aveva esitato a sporgere denuncia. Ieri in aula la ricomposizione della diatriba con il pagamento di 10 mila euro a testa, la remissione della querela e la conseguente sentenza di proscioglimento per la cantante e per il giornalista.
L.I.
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