Docente universitario trovato morto in casa

Sabato 25 Agosto 2018
Docente universitario trovato morto in casa
IL DRAMMA
PADOVA Sono stati i vicini di casa ad insospettirsi. Da troppi giorni non vedevano il dirimpettaio. Le imposte erano aperte ma dall'appartamento non proveniva alcun rumore. È toccata all'amministratore condominiale l'incombenza di avvisare i vigili del fuoco. È bastato aprire la porta d'ingresso per fare la macabra scoperta. Il corpo di Mario Bordin, settant'anni, era riverso sul pavimento, a pochi metri dall'uscio. Il cadavere era ormai in avanzato stato di decomposizione. Il medico legale, accorso in via Bottazzo assieme ad una gazzella dei carabinieri di Prato della Valle, ha fatto risalire la morte a quattro o cinque giorni prima. Non vi sono dubbi sulle cause naturali del decesso. A stroncare l'anziano sarebbe stato un improvviso malore. La salma è stata trasferita all'Istituto di Medicina legale a disposizione della Procura.
Da quando aveva lasciato il lavoro Bordin viveva in perfetta solitudine. Era celibe e non aveva grandi rapporti con i familiari. Da quando aveva ereditato dalla madre l'alloggio in quartiere Santa Rita vi si era trasferito pur mantenendo la residenza a Terranegra. Uomo schivo e riservato, negli ultimi anni, complici anche alcuni problemi di salute, appariva stanco e trasandato. Nell'appartamento, oltre ad un calore opprimente, regnavano sporcizia e disordine.
Ingegnere di provata esperienza, Bordin si era fatto conoscere nel lontano 1979 per un rivoluzionario studio sull'auto elettrica. Già all'epoca, secondo l'esperto, i veicoli a motore elettrico erano in grado di essere più competitivi rispetto alle auto con motore a scoppio. L'ingegner Bordin aveva presentato proposte assolutamente rivoluzionarie per quel periodo storico: l'opportunità di utilizzare i veicoli elettrici in centro storico in particolare per i servizi di pubblica utilità (Enel, Sip, Poste) e la realizzazione di un sistema di circolazione con mezzi a noleggio, mediante una rete di stazioni automatiche, gestite da un elaboratore elettronico. Con le auto elettriche si sarebbe potuto ottenere una sensibile riduzione dell'inquinamento ambientale e produrre un consistente risparmio energetico. I suoi studi gli avevano poi spianato la strada verso la carriera universitaria. Al Bo ha mosso i primi passi. Con la qualifica di ricercatore, ha lavorato nella facoltà di Ingegneria dal 1980 al 1986. Poi si è trasferito all'ateneo di Udine dove ha ricoperto le funzioni di professore ordinario, sempre nella stessa facoltà di Ingegneria. Bordin teneva un corso sulle tecniche di costruzione di strade, ferrovie e aeroporti. All'università friulana ha lavorato fino al 2008, anno in cui ha raggiunto la pensione.
Luca Ingegneri
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